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Politica | 18 febbraio 2025, 11:49

Il futuro dell’acqua finisce in Consiglio a Pinerolo

Stasera all’ordine del giorno la cessione della rete idrica di Smat, tra l’ultimatum di Ato e le criticità evidenziate dai revisori dei conti

Il futuro dell’acqua finisce in Consiglio a Pinerolo

Ato3 preme e ha lanciato l’ultimatum. Pinerolo stasera, martedì 18, porterà in Consiglio comunale la delibera sulla cessione del ramo d’azienda del servizio idrico di Acea Pinerolese Industriale a Smat. Ma i revisori dei conti sollevano diverse criticità a partire dal calcolo del valore degli impianti, contenuto nella perizia asseverata.

“Una decisione dolorosa”

Dopo Roletto, Pinerolo è il secondo Comune che porta in Consiglio la delibera per la cessione del ramo di azienda a Smat. Una svolta epocale, perché il Pinerolese perderà il controllo della propria rete idrica e gli utili che derivano dalla sua gestione. Ma lo fa per ottemperare alla normativa nazionale che prevede un gestore unico per l’ambito metropolitano di Torino, regolato dall’Autorità Ato3.

Un passaggio molto discusso in questi mesi, che ha acceso gli animi tra i sindaci e visto consolidarsi un gruppo di contrari, che parte dalle Vallate con le Unioni montane della Val Pellice e delle Valli Chisone e Germanasca capofila.

Nella commissione comunale di mercoledì 12, il sindaco Luca Salvai ha presentato questa decisione come “dolorosa, ma inevitabile”. L’accordo tra Smat e Acea per la gestione del servizio nel Pinerolese è scaduto a fine 2023. La soluzione di creare una nuova società è stata bocciata dalla Corte dei Conti e dopo una proroga annuale, Ato 3 ha lanciato l’ultimatum sulla cessione del ramo d’azienda, minacciando il commissariamento. Dal canto suo, Smat, che è concessionario per la gestione dell’acqua, ha stoppato la manutenzione straordinaria e commissiona ad Acea solo più interventi ordinari. Ma non solo: “Ora Smat paga le fatture tempestivamente, ma se tardasse, o facesse rilievi, Acea andrebbe in difficoltà già ad aprile”.

Il voto di Pinerolo è molto atteso dagli altri Comuni, perché è il socio di maggioranza relativa di Acea Pinerolese Industriale, con il 32 % delle quote. Ma non mancano le incognite.

Il nodo del valore degli impianti

Si è diffusa nella mattinata una relazione di 28 pagine dei revisori dei conti del Comune che prendono atto della delibera ed evidenziano 10 criticità. La prima riguarda una questione che è stata sollevata anche nella Commissione di mercoledì scorso dal leghista Fioravanti Mongiello. Mongiello aveva chiesto un dettaglio tecnico della valutazione degli impianti che Acea deve vendere a Smat, perché non c’è una descrizione della tipologia di impianti e del loro collocamento. La perizia, redatta dal dottor Lorenzo Ferreri, li valuta complessivamente 15.937.181,58 euro, di cui 13.087.362,97 per la rete dell’acquedotto, 1.101.383,60 per gli impianti di depurazione e 1.748.435,02 per le fognature. E i revisori dei conti chiedono l’analisi di questi dati.

Arera e il rischio patrimoniale

Ai poco meno di 16 milioni di euro si aggiungono altri 506.328,51 euro per magazzino e attrezzature varie. Il totale che Smat dovrebbe ad Acea è di 16.454.570,35 euro. Dovrebbe appunto perché sempre i revisori dei conti sollevano la mancanza di uno schema di contratto di cessione, che regoli il pagamento.

La questione dell’effettivo incasso della cifra promessa è stata sollevata dai sindaci contrari all’operazione e la delibera di stasera potrebbe avere un emendamento che chieda a Smat una fidejussione a garanzia dell’operazione. Se la richiesta, però, non fosse vincolante, l’azienda metropolitana potrebbe anche non accoglierla.

Sul nodo del valore delle reti si gioca anche la tenuta di Acea e il suo futuro. In questo capitolo, però, avrà voce anche Arera, l’Autorità nazionale di regolazione per energia reti e ambiente, che dovrà dare il suo parere sull’accordo.

E qui il tema diventa delicato e complesso. Come spiegato dallo stesso Salvai in commissione: “Acea ha scelto un sistema di ammortamento civilistico e ha 11,3 milioni a bilancio per le reti. Mentre Smat adotta il sistema di Arera, e con questo si scenderebbe a 4 milioni di euro”. L’intesa tra le due aziende però fissa il valore degli impianti a quasi 16 milioni e Arera, che è nata per tutelare i cittadini sul fronte dei costi e della qualità dei servizi, dovrà accettare che 12 milioni di euro, cioè l’importo dell’accordo meno il valore calcolato con il suo metodo, vengano ripartiti sulla bolletta degli utenti del Torinese. Se desse parere contrario e mettesse il paletto a 4 milioni di euro, per Acea e i suoi soci sarebbe un problema serio. La cessione comporterebbe un segno meno di oltre 7 milioni di euro nello stato patrimoniale, con due alternative per ripianarlo: o soldi dei soci o svalutazione dello stato patrimoniale. Abbassando il valore delle partecipazioni societarie dei Comuni. Aspetto che i revisori dei conti sottolineano come delicato, perché la Corte dei conti considera danno erariale il pregiudicare con dolo o colpa il valore di una partecipazione.

Un ‘Patto per il territorio’

A preoccupare è anche il futuro di Acea Pinerolese Industriale. L’acqua costituisce il 40% del suo fatturato. E i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato un appello ai Comuni di ragionare tempestivamente su uno sviluppo aziendale. Mentre Sinistra Italiana e Alleanza Verdi Sinistra propongono la creazione di un ‘Patto per il territorio’ che imponga ad Acea la costruzione di un piano industriale che prefiguri un nuovo assetto, ma anche ai Comuni di rivolgersi alla propria azienda come stazione appaltante e come fornitrice di servizi, come la gestione del riscaldamento. E proprio un accordo di 9 anni sulla gestione calore sarà la delibera che Salvai ha messo in ordine del giorno, dopo quella sull’acqua. Pinerolo in questo caso, dà un esempio simbolico, perché il servizio è già gestito da Acea, ma spera che altri Comuni, che attualmente hanno altri fornitori, seguano l’esempio.https://www.piazzapinerolese.it/2024/02/20/leggi-notizia/argomenti/politica-21/articolo/la-corte-dei-conti-imbottiglia-la-nuova-societa-dellacqua-pinerolese.html

Marco Bertello

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