Questa volta è stato colpito soprattutto l’ex presidente Petro Poroshenko, già ripetutamente indagato e messo all’indice. La sua formazione parlamentare detiene un piccolo gruppo di seggi, ma continua a rappresentare un centro di attrazione per il dissenso contro l’attuale linea del governo. Come riferisce il sito Strumenti Politici, con una riunione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale Zelensky gli ha imposto nuovamente delle sanzioni a seguito di accuse molto gravi. Sia Poroshenko che altri soggetti del mondo politico ed economico ucraino vengono individuati come responsabili del disfacimento della sicurezza nazionale e della distrazione di fondi per miliardi. A sua volta Poroshenko si dichiara vittima di una decisione incostituzionale e motivata solo da ragioni di convenienza politica.
Anche secondo il giornale “Kyiv Independent” si tratta sostanzialmente di un attacco all’opposizione, con il quale di fatto Zelensky ha aperto le danze della stagione elettorale. Infatti, sebbene non si conosca la data delle elezioni e alcuni poltici, tra cui lo stesso Poroshenko, evitino di parlare di candidature, un po’ tutti i partiti stanno già affilando le armi in vista delle prossime presidenziali e parlamentari. C’è quello che viene definito come l’elefante nella stanza, l’ex generale Zaluzhny che oggi è ambasciatore a Londra e che raccoglierebbe molti consensi soprattutto fra i soldati o gli ex combattenti. Vi è il sindaco di Kiev Klitschko, sempre più critico nei confronti di Zelensky. Vi sono altre formazioni, anche quelle di tendenza filo-russa, che sarebbero liete di andare al voto il prima possibile.