Amianto e tutela dei lavoratori, in tutta Italia si susseguono iniziative delle associazioni delle vittime dell’amianto e dei loro familiari. La tutela previdenziale e pensionistica delle vittime dell'amianto è stata oggetto del convegno che si è svolto sabato 15 febbraio a Taranto presso la Sala Lacaita del Palazzo del Governo in via dell’Anfitrione.
Un incontro organizzato da ONA - Osservatorio Nazionale Amianto, presieduto dall’Avv. Ezio Bonanni, da oltre 25 anni impegnato nella lotta contro l’amianto e per le vittime del dovere. Il convegno ha voluto approfondire gli sviluppi e gli aggiornamenti sulla proposta di legge per riaprire i termini di accesso ai benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto.
Vi hanno preso parte, oltre all’ Avv. Ezio Bonanni, l’Avv. Giovanni Gentile, Coordinatore Provinciale ONA – Taranto, l’On. Michele Picaro, Eurodeputato, la Sen. Maria Nocco, V Commissione bilancio, Programmazione economica, l’On. Giovanni Maiorano, I Commissione affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e interni.
L’Avv. Bonanni ha lanciato un appello bipartisan per bandire l’amianto da qualsiasi realtà.
“Intendo innanzitutto ringraziare l’On. Maiorano per essersi fatto promotore dell’iniziativa legislativa destinata a dare dignità ai cittadini vittime dell’amianto ed altri agenti patogeni e cancerogeni. Ringrazio anche l’Osservatorio Nazionale Amianto regione Puglia, l’Avv. Gentile per le numerose iniziative, il giornalista Luigi Abate, figlio di vittima del dovere. L’amianto è il big killer del terzo millennio e l’impegno dei cittadini e dei lavoratori fino alla sua messa al bando con la legge 257/1992 ha segnato una svolta nella lunga epopea nella lotta a questo cancerogeno. L’amianto ha mietuto e mieterà vittime anche nel futuro, fino a che non si porterà a termine la bonifica. Solo la bonifica potrà far evitare ulteriori esposizioni all’amianto e potenziali vittime. Questa iniziativa anticipa il prossimo incontro del 25 febbraio presso Sala Laudato Sì del Campidoglio a Roma e vedrà la partecipazione di politici e rappresentanti istituzionali di tutti gli schieramenti. L’amianto e i danni alla salute non hanno colori politici e tutti insieme dobbiamo lottare per vincere questo killer” ha affermato l’Avv. Bonanni.
Proseguono le vittorie in campo giudiziario per le vittime dell’amianto
Recentemente, il Tribunale di Roma ha riconosciuto i benefici previdenziali per la rivalutazione della pensione di un tecnico aeronautico ed ex dipendente impiegato in Alitalia per 23 anni, in quanto esposto a fibre e polveri d’amianto durante le attività di manutenzione meccanica degli aeromobili. Il lavoratore ha contratto la malattia professionale di “micronoduli polmonari a verosimile etiologia asbestosica” ed il Giudice del lavoro del Tribunale di Roma ha comunque accolto la domanda giudiziale proposta dall’Avv. Ezio Bonanni e ha condannato l’INPS. In questo caso, è stata accreditata la maggiorazione contributiva con la moltiplicazione con il coefficiente 1,5, utile a maturare anticipatamente il diritto a pensione. Il lavoratore, già pensionato, ha comunque ottenuto l’aumento della pensione. Infatti, i ratei mensili percipiendi aumenteranno di 500 euro mensili, oltre agli arretrati già maturati per circa 35mila euro.
Sulle condizioni di lavoro e l’esposizione nociva al pericoloso minerale killer si legge in sentenza quanto dichiarato da un testimone: “…credevo fosse normale polvere quella che vedevo, che sembrava brillare, quando accadeva che, azionando il sistema idraulico di apertura della cappotta del motore, se era buio, si vedeva la polvere e i filamenti che si rilasciavano dall’interno. Erano le polveri che si erano sprigionate durante le vibrazioni del motore; deve pensare che le fascette che tengono i tubi erano rivestite di amianto e in fase di lavoro del motore, per la pressione elevatissima all’interno dei tubi, erano soggette a vibrazioni fortissime che ne provocavano lo sfaldamento”.
L’ONA prosegue la lotta contro l’amianto e tutti gli altri cancerogeni
Prosegue la missione dell’Osservatorio Nazionale Amianto - ONA APS non solo contro l’amianto, ma anche contro tutti gli altri cancerogeni potenzialmente pericolosi per la salute umana, sottolineando l’importanza della prevenzione e sicurezza sul lavoro, nel settore pubblico e privato.
L’emergenza amianto permane anche nell’ambito delle Forze Armate, a cui si aggiunge quella relativa all’uranio impoverito. Sono tanti, infatti, gli uomini in divisa, alcuni dei quali inviati in missioni di pace, specie nel territorio balcanico, che hanno contratto patologie anche gravi, come ha rilevato la sentenza della Corte di Appello di Roma nel caso dell’Appuntato Scelto Antonio Dal Cin. Anche il caso del M.llo Abbate Francesco è significativo, il cui riconoscimento è stato ottenuto grazie alla battaglia legale portata avanti dal figlio, Dott. Luigi Abbate, nonché Consigliere presso il Comune di Taranto. Lo stesso M.llo Nicola Panei, componente del Direttivo Nazionale ONA, a seguito dell’esposizione ad amianto e altri cancerogeni subita in Aeronautica Militare, oggi è affetto da asbestosi. Lo stesso Dott. Arturo Cianciosi, medico legale competente in medicina del lavoro, è stato uno dei consulenti proprio nel più recente procedimento di amianto in aviazione. Per questo motivo che proprio sulla base delle sue indicazioni l’ONA ritiene indispensabile l’ultimazione delle bonifiche, per evitare le future esposizioni. In ogni caso, l’ONA sostiene l’iniziativa legislativa dell’On. Giovanni Maiorano, confidando anche nell’impegno dell’On. Sergio Costa, attuale Vicepresidente della Camera dei Deputati, che ha ricevuto la delegazione dell’associazione lo scorso 11 febbraio.
Continua quindi l’impegno dell’ONA a tutela di tutto il personale della Guardia di Finanza a lungo tempo esposto all’amianto e degli altri comparti delle Forze Armate e non solo. Queste vittime hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio e al risarcimento danni, come pure al riconoscimento dello status di vittima del dovere.
L’Osservatorio Nazionale Amianto è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il numero verde 800 034 294.