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Economia e lavoro | 17 febbraio 2025, 12:13

La ricetta coop contro la crisi: crescono occupazione e posti di lavoro. “Ma attenzione al 2025: ci sono sempre meno giovani”

Numeri positivi per Legacoop Piemonte, anche se spaventano costi e ritardi di pagamento. Buzio: “La Regione ci aiuti a fare coesione sociale”

La ricetta coop contro la crisi: crescono occupazione e posti di lavoro

La ricetta coop contro la crisi: crescono occupazione e posti di lavoro

Dal 2021 al 2023 il mondo delle cooperative ha visto aumentare il proprio valore di produzione nel 60% dei casi, mentre un altro 20% mostra stabilità. Mentre nel triennio il patrimonio netto è cresciuto del 5%. Nella seconda metà del 2024, poi, una coop su tre ha assunto nuovo personale, con una tendenza che proseguirà anche nei prossimi mesi, andando a rafforzare una situazione in cui l’81% degli addetti è a tempo indeterminato, con un’età media tra i 30 e i 50 anni e con il 70% rappresentato da donne.

Un esercito di 460 imprese

Sono questi i numeri di Legacoop Piemonte, sigla che raccoglie 460 imprese, oltre 760mila soci e 36mila addetti. Il tutto con un valore di produzione da 5,2 miliardi di euro, pari al 3,8% del Pil regionale. Una voce che racconta anche di una buona liquidità, anche se ci sono timori per il 2025 a causa dell’allungamento dei tempi di pagamento. Questo potrebbe rallentare la domanda. E timori si sollevano anche sui costi di energie e materie prime.

Un altro timore riguarda il cosiddetto svantaggio demografico. Rispetto al resto d’Italia, infatti, dal 2000 al 2019 il Piemonte ha visto la popolazione in età da lavoro calare dell’8,5%, mentre il dato nazionale è del -5,5%.

Resta parallelamente forte la difficoltà a trovare profili e competenze adeguate. Dal socio sanitario alla logistica, tutti i settori sono coinvolti in maniera trasversale.

Ruolo strategico 

"Svolgiamo un ruolo strategico nel garantire e creare occupazione - dice il presidente di Legacoop Piemonte, Dimitri Buzio - e con progetti mirati abbiamo permesso di salvare aziende e favorire inclusione sociale e benessere. La Regione però deve aiutarci per garantire la coesione sociale, altrimenti le imprese saranno costrette a fare tagli".

In particolare, riflettori accesi sull’edilizia convenzionata, ma anche welfare e assistenza: "A fronte di un aumento del 18% per i costi dì rivalutazione contrattuale, la Regione si è impegnata ad aumentare dell’11% il suo contributo in tre anni. Finora è stato riconosciuto un incremento del 3,5% per il 2024, ma serve altrettanto per il 2025 e per il prossimo anno".

"Numeri di una realtà così rappresentativa permettono di capire lo stato si salute del nostro territorio - dice l’assessore comunale, Paolo Chiavarino - e insieme bisogna individuare traiettorie di sviluppo".

Massimiliano Sciullo

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