Economia e lavoro - 15 febbraio 2025, 07:30

Cari rifiuti, nel 2024 Torino è a metà classifica per la Tari, ma a Milano pagano meno di noi

Secondo i calcoli dell'ufficio studi della Uil, gli abitanti della città della Mole hanno speso 357 euro, 51 in più che nel capoluogo lombardo. Ma è di Pisa il record: quasi 595 euro

A Torino nel 2024 si sono pagate 357 euro di media di Tari a famiglia

"Cari rifiuti", per i cittadini lungo la Penisola. Lo dice l'ultimo studio sulla Tari fatto dalla Uil a livello nazionale. Secondo le classifiche, infatti, se la media della tassa per l'immondizia è di 337,77 euro a famiglia, chi soffre maggiormente sono i pisani: quasi 595 euro. Il 76% in più rispetto alla media del Paese. 

A Torino si pagano 357 euro di media

Sopra media anche Torino, con 357 euro, ma la sua collocazione in graduatoria è piuttosto centrale. In vetta ci sono infatti Brindisi con 518 euro, Trapani con 511 euro, Genova con 508 euro, Pistoia con 504 euro, Napoli con 493 euro, Reggio Calabria con 487 euro, Barletta con 485 euro, quindi la coppia formata da Siracusa e Asti con 481 euro. La città dove si paga meno di Tari è La Spezia, con 170 euro all’anno. Ma si godono la bassa classifica anche Belluno con 186 euro, Novara con 189 euro, Brescia con 195 euro, Ascoli Piceno con 200 euro, Trento con 202 euro, Macerata con 204 euro, uno in meno di Vercelli.

 

Ottava tra le città metropolitane

Torino è ottava tra le città metropolitane, alle spalle di Genova, Napoli, Reggio Calabria, Catania, Cagliari, Bari e Venezia. Meglio di Torino, però, fanno Palermo con 345 euro, Firenze e Roma con 326 euro e Milano con 306 euro.

Al Sud c'è più impatto

"Se si considera l’impatto sul reddito netto medio familiare - dicono da Uil - il peso del tributo risulta più elevato al sud e nelle isole, con un’incidenza della Tari pari all’1,34%, ossia più del doppio rispetto allo 0,64% registrato nel nord-est. In particolare le famiglie meridionali (isole comprese) hanno sostenuto una spesa media di 388 euro, contro i 278 euro del nord-est del Paese. Questo squilibrio non è giustificato né dalla qualità del servizio né da una maggiore produzione di rifiuti, ma è il risultato di un sistema inefficiente e privo delle infrastrutture necessarie per abbattere i costi di smaltimento''.