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Economia e lavoro | 14 febbraio 2025, 16:26

Nuovo Codice della Strada: pazienti in cura con CBD e cannabis terapeutica si ribellano alla riforma voluta dal governo Meloni

Pazienti in cura con CBD e cannabis terapeutica temono le ripercussioni della nuova riforma del Codice della Strada, promulgata dal governo Meloni.

Nuovo Codice della Strada: pazienti in cura con CBD e cannabis terapeutica si ribellano alla riforma voluta dal governo Meloni

La proposta normativa, considerata da molti un'ulteriore penalizzazione per chi lotta quotidianamente per migliorare la qualità della propria vita, ha generato malcontento all’interno di una comunità che non intende rinunciare ai propri diritti fondamentali.

Notevole impatto sulla vita quotidiana

La nuova normativa prevede sanzioni severe che colpiscono anche chi, pur essendo lucido alla guida, risulta positivo ai test salivari per sostanze stupefacenti, che rileva anche il THC. "Non sono previste deroghe per i pazienti con regolare prescrizione medica” un'affermazione che riassume il timore di molti utenti. Multe salate, sospensione della patente e persino il rischio di arresto sono le sanzioni previste. Questa norma limita la libertà dei pazienti in cura con cannabis terapeutica, compromettendo la capacità di svolgere attività lavorative e sociali e trasformando la gestione della propria salute in una costante preoccupazione burocratica.

Necessità di una regolamentazione differenziata per il CBD

A differenza del THC, il cannabidiolo (CBD) è un componente non psicoattivo che non viene rilevato nei test salivari delle forze dell’ordine. Nei prodotti certificati il THC è presente in tracce insignificanti, ben al di sotto dei livelli che possano alterare le capacità motorie. È dunque fondamentale adottare una regolamentazione che distingua tra l’abuso di THC e la presenza residua, inevitabile e innocua, nei prodotti a base di CBD. Solo con una normativa scientificamente fondata si potrà garantire la protezione dei cittadini senza compromettere il diritto alla salute e alla mobilità di chi utilizza il CBD per scopi medici.

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Richy Garino

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