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Centro | 13 febbraio 2025, 11:33

A Torino un nuovo dormitorio dedicato a Lia Varesio: "Sempre più clochard, i posti letto non bastano"

Inaugurato in via Magenta 6/bis uno spazio con dieci posti letto

La casa per clochard Lia Varesio

La casa per clochard Lia Varesio

A pochi passi da Porta Nuova una casa di accoglienza dedicata ai senza fissa dimora, intitolata alla memoria di Lia Varesio, che aveva fatto dell'aiuto agli ultimi una ragione di vita. In via Magenta 6/bis a Torino è stato ufficialmente inaugurato questa mattina un dormitorio dove i clochard possono trovare un letto, complessivamente sono dieci, ma anche la colazione. 

Gli orari 

Lo spazio è aperto infatti dalle 19 alle 7.30 ed è destinato agli uomini: non sono ammessi animali. I locali sono di proprietà dell'associazione  Bartolomeo & C, che due anni fa aveva deciso di metterlo in vendita per finanziare altri progetti. 

Dopo un confronto con i Padri Camilliani, che si sono fatti carico della riqualificazione e ora della gestione economica, l'idea di aprire una casa di accoglienza rivolta in prima istanza ai senzatetto che affollano la vicina via Sacchi. 

Lista d'attesa per i dormitori

"Nonostante Torino sia piena di punti di accoglienza, - spiega Marco Gremo, presidente associazione Bartolomeo - non sono sufficienti: c'è una lista d'attesa molta lunga. Noi stessi, tra il dormitorio di via Saluzzo e gli undici alloggi, abbiamo una trentina di richieste in più". 

In via Magenta gli ospiti posso rimanere un mese, eccezionalmente viene prolungato il soggiorno. "Per adesso - ha aggiunto Gremo - siamo aperti per l'emergenza freddo, in via sperimentale fino a maggio: il prossimo anno vedremo se farlo diventare permanente". Oltre ai posti letto, ci sono anche una doccia, due servizi igienici e una stanza per l'operatore.

"Lia Varesio maestra di vita" 

"Questo centro di accoglienza - ha concluso Gremo - è un segno per Torino, perché Lia quest'anno avrebbe compiuto 80 anni. Lia Varesio era una maestra di vita, aveva un consiglio per tutti: lei ha gridato per gli ultimi, per chi non aveva voce".

"Risposte per chi fa fatica a vivere" 

"Il grande problema per chi vive per strada - ha aggiunto Padre Antonio Menegon, dei Camilliani - è la malattia psichica. Il mio sogno è di creare piccole comunità, con personale specializzato". Oltre al dormitorio, i Padri Camilliani sono attivi su più fronti. Oltre all'aiuto alimentare per le famiglie più povere, c'è un progetto in fase di elaborazione per consentire di fare esami radiologi e fisioterapia alle persone che non hanno la possibilità economica di curarsi. 

"Sono segni di attenzione e risposte nei confronti degli ultimi, per chi fa tanta fatica a vivere. Continuiamo un passo alla volta a dare piccole risposte, che sono risposte di vita", ha concluso Padre Antonio. 

Complessivamente la Città di Torino ha messo a disposizione circa mille posti letto per l'accoglienza invernale 2024-2025. "L'offerta va aumentata e diversificata, perché perché le domande di chi vive per strada sono diverse" ha sottolineato l'assesssore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli. L'esponente della giunta ha poi ricordato come il Comune abbia deciso di intitolare a Lia Varesio l'indirizzo virtuale per i clochard "via della Casa Comunale 1".

Cinzia Gatti

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