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I corsivi di Virginia | 12 febbraio 2025, 12:35

Sempre in ordine

Il trucco permanente come rivoluzione del make up

Sempre in ordine

Era il 1992 quando una mia amica, moglie di un chirurgo plastico, si offrì di tatuarmi con la tecnica del trucco semipermanente, le sopracciglia e gli occhi, per darmi un aspetto più incisivo, visto che ero bionda e con gli occhi chiari curato.

Non era ancora diffuso il concetto di trucco permanente, ma l’idea di semplificarci la vita, svegliandoci ogni mattina con sopracciglia perfette, eyeliner impeccabile e labbra sempre a posto, era un sogno. Non più tempo davanti allo specchio ogni mattina, meno stress e un aspetto curato fin dalle prime ore della giornata. Inizialmente, il trucco permanente era utilizzato soprattutto per scopi correttivi: migliorare le cicatrici, ridefinire sopracciglia perse per alopecia o trattamenti medici e donare un aspetto più naturale a chi aveva subito interventi estetici o chirurgici.

Dagli strumenti rudimentali, dai pigmenti spesso limitati degli anni 90, si è passati a tecnologie avanzate, pigmenti organici e metodi più sicuri e precisi. Il famoso microblading, di cui si parla in tutti i social, è una tecnica relativamente recente, che ha rivoluzionato il modo di definire le sopracciglia, dando un livello di dettaglio e naturalezza che, negli anni 90, erano impensabili.

Oggi, il trucco permanente non è più solo una soluzione pratica, ma anche una scelta estetica sofisticata e personalizzata, capace di rispondere a esigenze diverse: dal miglioramento dell'aspetto naturale alla correzione di asimmetrie o discromie, fino a un semplice desiderio di sentirsi sempre al meglio.

Definiamo, però a questo punto, che cosa è in sostanza il trucco permanente o, come molti conoscono, la dermopigmentazione. Parliamo di una tecnica estetica che utilizza pigmenti inseriti nello strato più superficiale della pelle per riprodurre l’effetto del trucco tradizionale, ma con una durata decisamente più lunga, che può durare dai 12 ai 24 mesi.

In questo modo ripeto, possiamo ridefinire le sopracciglia, creare un eyeliner sempre perfetto, definire il contorno delle labbra e aggiungere colore alle stesse e in ultimo, correggere piccoli inestetismi come cicatrici o discromie. Da più di 3 anni si parla di microblading che è diventata una delle tecniche più richieste in questo settore. L’obiettivo è creare un effetto “pelo a pelo” estremamente naturale e lo si fa con una penna speciale con microlame che depositano pigmento nella pelle. Questa tecnica è diventata speciale perché il risultato è estremamente naturale, con forma e colore delle sopracciglia scelti in base ai lineamenti del viso. Ha comunque una buona, durata dai 12 ai 18 mesi, anche se non è permanente. Attenzione però che prima di sottoporci a un trattamento di trucco permanente, è fondamentale consultare un professionista qualificato, accertarsi dei suoi lavori, del rispetto della naturalezza e armonia del volto con un disegno preventivo, e che vengano rispettati gli standard igienici e di sicurezza.

Per approfondire il tema abbiamo fatto quattro chiacchiere con la Prof.ssa Rosanna Dell’Olio, docente Master Internazionale di Trucco Permanente e Dermopigmentazione medicale, con studio a Torino, che porta il suo nome.

Rosanna Dell’Olio il trucco permanente è davvero per tutti?

“Non proprio. Può essere adatto a moltissime persone, ma ci sono alcune eccezioni da considerare: parliamo di chi soffre di determinate patologie cutanee come dermatiti, psoriasi o infezioni attive nella zona da trattare. In questo caso si dovrebbe evitare il trattamento fino a completa guarigione. Anche chi assume farmaci anticoagulanti o ha condizioni mediche che influiscono sulla guarigione della pelle, deve consultare il proprio medico prima di procedere. Prima di ogni trattamento è fondamentale per me valutare le aspettative personali: ricordiamoci che il trucco permanente non è un sostituto definitivo del make up tradizionale, ma è piuttosto una base che può essere integrata e personalizzata. Attenzione a chi ha la pelle grassa perché tende a trattenere meno i pigmenti e per questo potrebbe richiedere ritocchi più frequenti rispetto ad altri tipi di pelle”.

Quanto tempo ci vuole per vedere il risultato finale del microblading?

“Il microblading è una tecnica di tatuaggio cosmetico semipermanente e, ad oggi è sempre più richiesta per la naturalezza del risultato. In questi ultimi due anni sono stata spesso invitata a tenere moltissimi corsi formativi in Italia, perché ritengo che la tecnica del microblading sia un’arte e in quanto tale richiede conoscenze specifiche, deve esser eseguito con precisione e in maniera personalizzata per ciascun individuo. Differisce dal tatuaggio principalmente per la profondità di inserimento del pigmento, perché nel microblading il pigmento viene inserito in uno strato più superficiale, ed è la ragione per cui dura di meno. Il risultato finale del microblading si vede dopo circa quattro/sei settimane, quando la pelle ha completato il processo di guarigione. Dopo la prima seduta, è spesso necessario un ritocco per perfezionare il lavoro. Durante queste settimane, è importante avere pazienza e seguire attentamente le indicazioni per la cura post-trattamento. Inoltre, bisogna ricordare che ogni pelle reagisce in modo diverso: alcune trattengono meglio il pigmento, altre possono richiedere piccoli aggiustamenti durante il ritocco."

Qual’è il consiglio più importante per chi vuole fare il trucco permanente?

“Il trucco permanente di microblading sono alleati preziosi per sentirsi sempre curate e valorizzate senza sforzi. Richiedono certamente un po' di investimento iniziale e cura, ma il risultato può davvero trasformare il modo di vederci nel nostro quotidiano. Prima di affrontare questo trattamento è importane affidarsi ad un professionista qualificato che personalizzi e valorizzi le tecniche sulla nostra unicità per creare armonia e bellezza.”

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Virginia Sanchesi

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