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Economia e lavoro | 11 febbraio 2025, 07:00

Grosseto amarcord, quando il club maremmano lottava per una storica promozione in Serie A

Sebbene poco noto agli annali del grande calcio italiano, il nome del Grosseto evoca un capitolo di storia calcistica che ha fatto sognare l’intera Maremma.

Grosseto amarcord, quando il club maremmano lottava per una storica promozione in Serie A

Sebbene poco noto agli annali del grande calcio italiano, il nome del Grosseto evoca un capitolo di storia calcistica che ha fatto sognare l’intera Maremma. Una storia che, per un periodo breve ma intenso, ha acceso i riflettori nazionali su una piazza poco abituata a ricevere le attenzioni di un Paese intero.

Siamo negli anni Duemila, quando una risalita inarrestabile ha portato il Grosseto dai campi della Serie D fino al sogno della Serie A. Alla guida di questa avventura, il presidente Piero Camilli, chiamato anche “mangiallenatori” per via delle sue decisioni che hanno portato a diversi esoneri e ritorni repentini di tecnici, ma anche di costruire un progetto solido che ha regalato ai tifosi biancorossi i migliori anni della loro storia.

La risalita del Grosseto

Il cammino del Grosseto verso l'élite del calcio italiano inizia nel 2002, con il ripescaggio in Serie C2 dopo il secondo posto nel Girone F della Serie D. Quell’ammissione segna l’inizio di una rinascita che in pochi avrebbero pronosticato.

Nel 2004 arriva la vittoria del campionato di C2, seguita nel 2007 da un trionfo in Serie C1 che spalanca le porte della Serie B. Per la prima volta nella loro storia, i biancorossi si trovano a competere con piazze ben più blasonate. La stagione d’esordio in cadetteria (2007-08) si conclude con un buon 13° posto, un risultato che getta le basi per ambizioni più grandi.

Ad un passo dalla promozione

È nella stagione 2008-09 che il Grosseto tocca il suo apice. L’arrivo in panchina di Elio Gustinetti, reduce da un ottimo campionato con l’AlbinoLeffe, porta una ventata di entusiasmo. La società investe su giocatori di esperienza e qualità come Marco Carparelli, già protagonista in Serie A, e giovani promesse come Thomas Pichlmann, che si rivelerà decisivo a tal punto da diventare uno dei migliori marcatori della storia del club.

L’avvio di campionato è sfavillante: tre vittorie nelle prime quattro partite, compresi successi contro squadre blasonate come Pisa e Parma. Al Carlo Zecchini, il piccolo stadio di Grosseto, si vive un’atmosfera di festa, con la squadra che mette in mostra un gioco spumeggiante e un attacco prolifico. Il 6-2 contro la Salernitana e il 4-1 al Treviso sono risultati che infiammano una tifoseria poco abituata a simili emozioni.

Non mancano le difficoltà: sconfitte pesanti come il 5-0 a Vicenza e un’altalena di risultati mettono a dura prova la stabilità della panchina di Gustinetti. Il presidente Camilli non esita a operare un cambio tecnico, sostituendo il mister con Ezio Rossi, una decisione che divide tifosi e calciatori. Tuttavia, dopo una serie di risultati altalenanti, torna il tecnico ex Albinoleffe, ridando smalto alla squadra, che chiude il campionato al sesto posto che gli vale l’accesso ai playoff.

Il sogno si infrange ai playoff

L’ingresso ai playoff per la Serie A rappresenta un traguardo storico. Il Grosseto si ritrova a sfidare il Livorno in un derby toscano dal sapore epico. La gara d’andata al Carlo Zecchini si trasforma in una festa: un 2-0 firmato dai difensori Freddi e Abruzzese regala alla città un sogno mai vissuto prima.

L’entusiasmo è alle stelle, ma la gara di ritorno all’Ardenza si rivela un incubo. Sotto una pressione insostenibile e in uno stadio ribollente di tifo amaranto, i maremmani si smarriscono. Dopo essere andati sotto 1-0 su rigore, riescono a pareggiare con Sansovini, ma la superiorità tecnica e l’esperienza degli amaranto emergono. Il risultato finale, un pesante 4-1, spegne così il sogno di una città intera, segnando una delle serate più amare della storia del club.

Il declino e la ripartenza dalla Serie D

La mancata promozione in Serie A sembra segnare un punto di non ritorno. Nelle stagioni successive, il Grosseto fatica a ripetersi. Dopo un settimo posto nel 2009-10, la squadra scivola gradualmente nelle posizioni di bassa classifica, fino alla retrocessione del 2013. Il fallimento societario e la ripartenza dalla Serie D chiudono un ciclo che finora si è rivelato irripetibile. Seguirono così una serie di alti e bassi, fino a quando, proprio quest’anno, subentra la nuova proprietà targata Lamioni Holding che ha dato nuova stabilità alla società, che attualmente milita nel girone E del campionato di Serie D insieme ad altre nobili decadute del calcio toscano come Siena e Livorno, più l’altra squadra maremmana del Follonica Gavorrano.

Al momento, la promozione in Serie C è più che possibile, come peraltro si può vedere anche dalla pagina delle scommesse online del bookmaker di Betway, con la formazione grossetana che si trova nei piani alti della classifica insieme alle stesse Siena e Livorno. La speranza dei tifosi è quindi quella che il Grifone possa tornare nuovamente nel calcio professionistico già a partire dalla prossima stagione per iniziare un nuovo cammino verso la Serie B e, perché no, la Serie A. Sognare non costa nulla.

Richy Garino

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