Scuola e formazione - 11 febbraio 2025, 13:07

Non solo esami, le Università torinesi si occupano anche del benessere degli studenti. E puntano sul “Samba”

Il progetto, che riunisce tutti gli atenei, conta su 2,5 milioni di euro e si rivolge a 120mila studenti: “La situazione è peggiorata dopo il Covid”

Il progetto da 2,5 milioni di euro si rivolge a 120mila studenti

Gli atenei si prendono cura degli studenti e in particolare del loro benessere psicofisico, non solo dei loro voti e dei loro studi. Lo fanno a ritmo di Samba (“Salute, movimento, benessere”), un progetto che si apre a 120mila ragazzi e ragazze con risorse per 2,5 milioni di euro.

Nella cassetta degli attrezzi, supporto psicologico individuale e di gruppo, supporto per chi ha difficoltà nello studio, ma anche interventi per fronteggiare l’ansia e per contrastare dipendenze e comportamenti nocivi per la salute. Tra gli strumenti, anche il cibo, l’arte e musica, ma anche lo sport.

Ansia e autostima

I dati dicono che i problemi principali (segnalati da circa il 5% della popolazione) sono difficoltà emotive, ma anche relazionali. Autostima e identità completano le tre principali criticità, cui si unisce l’ansia, spesso accompagnata da attacchi di panico e non raramente accompagnati a disturbi dell’apprendimento. Solo al quarto posto le difficoltà accademiche. Seguono problemi di adattamento, difficoltà famigliari e problemi motivazionali. Sono soprattutto gli studenti fuori sede e le matricole a chiedere aiuto. “Con il passare del tempo si è ridotto lo stigma verso lo psicologo e i ragazzi si fanno avanti e chiedono aiuto”.

Al progetto, coordinato dall’Università degli Studi, partecipano anche Politecnico, Università di Pollenzo, Accademia Albertina, Conservatorio di Torino e Istituto musicale della Valle d’Aosta.

Sempre più disagio dopo il Covid

“Il disagio giovanile è un tema molto importante, in tutte le sue forme - spiega il rettore di UniTo, Stefano Geuna -. Anche se il supporto ai nostri giovani non è una novità, il fenomeno è in crescita, soprattutto dopo il Covid. Vogliamo agire tutto insieme, unendo risorse e competenze”.

Affrontare passaggi impegnativi

“I ragazzi si trovano ad affrontare passaggi e processi di crescita molto impegnativi, quando arrivano all’università. Dobbiamo essere consapevoli di avere un atteggiamento che comprenda le loro esigenze, mettendo a disposizione dei servizi. Anche se molte cose già le facciamo, forse raccontandole poco”, aggiunge Stefano Corgnati, rettore del Politecnico.

Succede anche in provincia

“Anche a Pollenzo negli ultimi anni è stato possibile usufruire del supporto degli psicologi di UniTo ed è stato molto apprezzato- sottolinea Nicola Perullo, rettore di Pollenzo -. Da noi, che siamo provincia e periferia, viviamo una forte presenza internazionale e questo può essere un rovescio della medaglia su elementi problematici”.