Le consigliere regionali di Alleanza Verdi Sinistra e Possibile, Alice Ravinale Valentina Cera e Giulia Marro, hanno visitato oggi l’Istituto Penale per Minorenni Ferrante Aporti di Torino e incontrato il direttore Giuseppe Carro per verificare le condizioni di detenzione e raccogliere testimonianze dirette sulle criticità presenti nella struttura: da inizio mandato si tratta della tredicesima visita al sistema penitenziario Piemonte da parte delle consigliere di AVS.
“A sette mesi dalla protesta per la quale sono stati rinviati a giudizio 11 minorenni, la situazione al Ferrante Aporti è migliorata per quanto riguarda il personale presente e il minor tasso di sovraffollamento” ha detto Alice Ravinale, capogruppo AVS in Consiglio Regionale “ma resta un problema strutturale: questo Istituto, in cui circa l'80% dei ragazzi detenuti sono minori stranieri non accompagnati, è la cartina di tornasole dell'assenza di struttuali politiche sociali, educative e di accoglienza. A livello regionale, continueremo a insistere per migliorare i servizi sanitari alle persone detenute e anche, a seguito della visita di oggi, per adeguare la formazione professionale alle esigenze e alle tempistiche del carcere, per fare in modo che - soprattutto per quanto riguarda la giustizia minorile - la funzione rieducativa della pena sia salvaguardata".
L’istituto ospita attualmente 50 giovani detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 46 posti. Alcuni di loro sono quindi ancora costretti a dormire su brandine. “Oltre il 70% dei ragazzi scontano in carcere misure cautelari perché non c'è alternativa: mancano del tutto le comunità educative e terapeutiche che dovrebbero accoglierli. Così si arriva al paradosso che il carcere minorile rimane l'unico "pronto soccorso educativo" per questi ragazzi: ma non è la giustizia penale la risposta che le istituzioni dovrebbero dare”, ha commentato la consigliera Valentina Cera.
"Le condizioni del Ferrante Aporti ci confermano quanto sia urgente un intervento coordinato tra istituzioni, sanità e operatori del settore per garantire diritti e dignità ai detenuti, specialmente ai più giovani," ha dichiarato la consigliera Giulia Marro. "La nostra visita di oggi è un ulteriore tassello in un percorso di ascolto e costruzione di soluzioni, che proseguirà con il convegno del 14 febbraio e con il nostro impegno in Consiglio per istituire una Commissione Speciale sul carcere," ha concluso la consigliera.
"Visitare oggi questa struttura è un pugno nello stomaco se la confrontiamo con quello che non fa la Regione Piemonte per fare fronte a quello che viene definito disagio giovanile: a bilancio c'è qualche spicciolo sulle politiche giovanili, nessuno stanziamento per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e progettualità insufficienti sulla riduzione del danno in materia di tossicodipendenze. La situazione quindi non potrà che peggiorare, per precise scelte politiche" - concludono le consigliere.
La visita si inserisce in un percorso più ampio di approfondimento e azione istituzionale sul sistema carcerario piemontese, che ha già portato all'approvazione di un ordine del giorno di AVS per l’uniformazione e il miglioramento dei servizi sanitari nelle carceri della Regione.
Le occasioni di far luce sulle difficoltà del sistema carcerario piemontese non sono mancate: dal Consiglio regionale aperto al recente incontro sul sistema penitenziario, le criticità delle carceri piemontesi sono gravi e ne sarà dato spazio anche al convegno Salute in carcere: un diritto negato? in programma il 14 febbraio 2025 a Cuneo. L’evento, organizzato dall’associazione CO.N.O.S.C.I. e con la partecipazione delle consigliere, intende approfondire il tema della salute nelle carceri, con particolare attenzione alla salute mentale, alla riduzione del danno e all’accesso ai servizi sanitari, con il necessario confronto tra istituzioni, esperti e operatori del settore per individuare strategie condivise che migliorino le condizioni di detenzione e favoriscano un sistema penitenziario più giusto ed efficace.