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Politica | 10 febbraio 2025, 15:30

Askatasuna, Fissolo (Moderati) critico: "Mancano progetti di uso. Per marzo servono risposte"

"Piazza Santa Giulia non trova un'attenzione adeguata"

"Piazza Santa Giulia non trova un'attenzione adeguata"

"Piazza Santa Giulia non trova un'attenzione adeguata"

Simone Fissolo, capogruppo comunale dei Moderati. Nell'ultimo periodo a Torino si parla molto di sicurezza? 

Sono contento, ma la narrazione a Palazzo Civico è diversa rispetto a quello che accade in città. Sembra che l’amministrazione non abbia consapevolezza di quanto i torinesi percepiscano insicure alcune zone della città. Il Sindaco Lo Russo ha dimostrato di essere incisivo più volte; è arrivato il momento di intervenire con la stessa determinazione sul tema della sicurezza.

Può fare qualche esempio concreto? 

Come Moderati abbiamo ospitato le giornaliste del Sole 24 ORE per capire i criteri con cui vengono classificate le 107 province italiane. Il capoluogo quest’anno è 58esimo, perdendo 22 posizioni rispetto al 2023, e continua ad essere al primo posto per denunce di frodi informatiche e tra le grandi città siamo fanalino di coda per denunce di scippi e rapine. Questo è un dato e partire dai dati è di buonsenso.

Da lunedì 27 gennaio sono state attivate quattro zone a vigilanza rafforzata (Porta Nuova/San Salvario vecchia, Aurora, Barriera di Milano, zona attorno a piazza Vittorio) 

Se viene attivato questo strumento, che era già previsto a livello nazionale, è perché ci sono aree della città che vivono un'insicurezza profonda. C'era bisogno di quest'intervento. L'attivazione delle zone rosse è come una scintilla che deve far scattare una reazione. Valuto dunque l’operazione positivamente, con la speranza che renda consapevole questa Giunta che il problema c'è e va affrontato con tutti gli strumenti che Sindaco, Prefetto e Questore possono mettere in campo.

Ci sono "zone rosse" dimenticate? Dove sarebbe stato necessario attivare questo strumento, mentre al momento non è così? 

Sì, piazza Santa Giulia non è un'area che in questo momento trova un'attenzione adeguata. Chiavarino sta elaborando uno strumento parallelo per limitare l’attività di alcuni minimarket in altre aree della città: i provvedimenti che sono stati attivati nel capoluogo piemontese rischiano di essere a macchia di leopardo. Continuando così spostiamo i problemi. Ci sono i luoghi della movida, le zone rosse e ci saranno quelli dei minimarket. Mi domando cosa serva sezionare la città in questo modo per poi lasciare fuori aree come Santa Giulia.

Entro la fine di febbraio la Città emanerà una delibera che prevede lo stop all'alcol per asporto in vetro e lattina in una ventina di zone, seguendo il modello di via di Nanni. Un provvedimento "antibangla"

Io sono a favore di tutti gli interventi di buonsenso: l’importante è che siano chiari a chi deve fare i controlli e a che deve rispettarli. Per quanto riguarda la movida avevo presentato una proposta, approvata anche dal Consiglio Comunale, che chiede alla Città di attivare un protocollo "modello Milano" che permetta agli esercizi commerciali di assumere personale esperto per gestire la clientela. Il capoluogo lombardo concede sgravi a questi locali, per andare incontro agli imprenditori. 

A livello nazionale lo scorso 21 gennaio stato emanato il Decreto "Piantedosi", che propone videosorveglianza, illuminazione aggiuntiva e la nomina di un referente per la sicurezza a carico dell'esercente. La proposta del Ministro dell'Interno supporta e sostiene di fatto la proposta dei Moderati in Sala Rossa: ora ci aspettiamo che la Città di Torino dia una risposta.

Veniamo alla questione di Askatasuna. Il tema continua ad essere alla ribalta, anche dopo il servizio di Rai Tre con Massimo Giletti

Noi abbiamo due punti: il primo è l'utilizzo del regolamento dei Beni Comuni. Su questo punto la nostra città è un'eccellenza: Torino ha vinto un milione di euro dall'Unione Europea e tra le motivazioni c'erano anche i 70 protocolli attivati sui Beni Comuni. Il problema su corso Regina Margherita è il non utilizzo della palazzina. Nelle scorse settimane abbiamo preso parte ad una commissione ed audito i proponenti del progetto su Askatasuna su quanto fatto sinora. Al momento mancano le risposte. In questo primo anno non sono stati fatti progetti. Se non vediamo progetti entro marzo, non possiamo più fidarci delle buone intenzioni. Non possiamo continuare a parlare di "Bene Comune" se come cittadini non abbiamo idee di come poter usufruire di quello spazio.

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