B. di Milano / Falchera - 10 febbraio 2025, 14:50

"Demolizioni ferme all'ex Gondrand", ma l'assessore replica: "Tre anni per completare l'iter"

Botta e risposta tra Russi (M5s) e Mazzoleni sul futuro delle fabbriche abbandonate del Sempione

L'ex Gondrand di via Cigna

Una proroga sulle bonifiche e i timori per un cantiere che potrebbe viaggiare a rilento. A Palazzo Civico continua a tenere banco il futuro delle aree Gondrand e Carlini di via Cigna e via Lauro Rossi, le due fabbriche abbandonate diventate - per anni - rifugio di tossici e spacciatori. Proprio il capogruppo del M5s, Andrea Russi, ha espresso dubbi sul rispetto delle tempistiche. Dubbi poi rispediti al mittente dall'assessore all'Urbanistica, Paolo Mazzoleni.

"Lavori in corso"

Alla base delle perplessità, c'è la proroga fino al 31 dicembre 2025 concessa alla proprietà per la presentazione dell'analisi di rischio. Per Mazzoleni, tuttavia, "la società All Building 1, nel novembre 2023, ha presentato la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) per la demolizione dei fabbricati dell'ex Gondrand - precisa l'assessore -. I lavori sono iniziati, sono in corso e non si registra alcuna sospensione. Il termine delle operazioni deve avvenire entro tre anni dall'inizio".

L'amministrazione, inoltre, vista la complessità dell'area oggetto di intervento, ha chiesto alle due società proponenti (All Building 1 Srl e Iniziative Industriali Srl) un progetto unitario, che prefiguri l'intera trasformazione del perimetro.

Cosa ne sarà dell’area che un tempo ospitava il vecchio stabilimento? Intanto si tratta di un progetto in deroga al piano regolatore. Addio alla destinazione d'uso industriale e passaggio a quella legata a commerciale e servizi. Anche se in molti sperano non arrivi, in Barriera di Milano, l'ennesimo supermercato.

"Area nel limbo"

Di parere diverso Russi. "È inaccettabile che un'area così cruciale per la città continui a restare nel limbo, con i lavori di demolizione che paiono fermi da mesi - protesta il consigliere pentastellato -. La proroga sulle bonifiche evidenzia la mancanza di una visione chiara per quel sito. Sono molto preoccupato che, se non si interviene rapidamente, l'iter della riqualificazione possa allungarsi ulteriormente, bloccando una trasformazione fondamentale per la nostra città. L'impressione è che l'amministrazione non abbia una strategia chiara per quella zona e continui a rimandare senza un piano preciso, dimostrando una gestione lenta e inefficace. Se non si agisce con urgenza, rischiamo di vedere quel progetto trasformarsi in una promessa vuota".