Cronaca - 09 febbraio 2025, 07:23

Lavoratore in nero travolto dalle macerie in un cantiere a Collegno: “Abbandonato al suo destino”

Levata di scudi da parte del sindacato e dell’associazione Sicurezza e Lavoro: “Si torna indietro negli anni: diritti e obbligo di formazione”. Il giovane è stato poi trasportato all'ospedale di Rivoli

Lavoratore in nero travolto dalle macerie in un cantiere a Collegno (foto di archivio)

Continua a fare discutere il caso dell’operaio peruviano, assunto in nero, che al primo giorno di lavoro è stato travolto (insieme al suo titolare) da alcune macerie in un cantiere di Collegno.

Lo sfortunato lavoratore è stato trasportato all’ospedale di Rivoli in gravi condizioni, ma il suo caso ha destato scalpore e continua a fare discutere.

"Abbandonato al suo destino"

“Si tratta di un episodio che ci riporta indietro negli anni quando, anche a Torino, lavoratori irregolari subivano infortuni sul lavoro e venivano abbandonati al loro destino. Sempre al primo giorno di lavoro", dice Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro. "Per evitare di piangere altre vittime e perdere i diritti faticosamente acquisiti è opportuno vigilare di più nei cantieri, anche in quelli privati, e, soprattutto, fare applicare il contratto nazionale edile, che prevede 16 ore di formazione obbligatoria prima di mettere piede in un cantiere. Si potrebbero evitare tanti infortuni e mettere fine all'ipocrisia di vittime ‘neo assunte’”.

La rabbia dei sindacati

Anche i sindacati invitano a tenere alta la guardia. “È assurdo che nel 2025 accadano ancora casi nel genere che in passato erano molto più frequenti, fino a quando, grazie all’intervento dei sindacati, dal 1° gennaio 2009 sono state introdotte le 16 ore di formazione preventiva obbligatoria in edilizia”, dichiara Giuseppe Manta, segretario generale FenealUil Piemonte. “Il problema principale però – denuncia Manta – è che gli ispettori sono ancora troppo pochi rispetto ai tanti cantieri presenti, sia pubblici che privati, e hanno poche risorse per intervenire, anche in seguito a nostre segnalazioni».

“È veramente insensato – aggiunge il segretario – che si possa aprire un’impresa edile senza aver fatto corsi sulla sicurezza e sulla gestione di impresa e senza avere cognizioni edili: basta solo andare in Camera di Commercio e aprire una partita Iva. Chiediamo che venga sancito l’obbligo di formazione preventiva anche per le partita Iva individuali di chi opera in edilizia, sempre nell’ambito della bilateralità, unico presidio per garantire sicurezza e legalità nel comparto”.