Un altro pezzo di storia di Torino che abbassa la serranda. Questa volta a chiudere è un’attività che opera da decenni in una delle vie principali di Torino. Si tratta della Gelateria delle Alpi situata in via Po 18, celebre rivendita di gelato artigianale, ma anche pasticceria, creperia e caffetteria, in un punto nevralgico della città.
Il 2025 iniziato senza mai aprire
Da inizio anno, come confermano anche i negozi confinanti, l'esercizio non ha più riaperto i battenti. Oltre alla lamiera abbassata sulla vetrina principale, anche le vetrate minori sono oscurate con dei teli che non permettono di vedere all’interno da oltre un mese. La società Gelateria delle Alpi è stata costituita più di 40 anni fa dal socio fondatore Gianfranco Balla. Punto di incontro di tutti i fruitori degli storici portici - caratterizzati da un tessuto commerciale molto fervido con circa 120 negozi tra Piazza Vittorio e Piazza Castello - la gelateria garantiva ristoro anche nelle ore più tarde, garantendo servizio, con orario continuato, tutti i giorni dalla mattina e fino all’una di notte. Non è dato sapere al momento se l’attività si trasferirà in un altro negozio o se la chiusura della società sia definitiva.
I muri di proprietà comunale
I muri del locale sono di proprietà comunale. Nei prossimi giorni si dovrebbe conoscerne il futuro, ma non dovrebbe rimanere vuoto a lungo. Sempre in via Po sono diverse le attività che in queste settimane hanno chiuso o sono in attesa di vedere un subentro. Ma è un processo normale, come spiegano gli stessi negozianti.
“Solitamente il turnover è fisiologico - commenta Alessandro Chiales presidente dei Commercianti di via Po - e riguarda circa il 5% dei negozi di un quartiere. Ci sono dei tempi tecnici per il subentro delle attività. Quelli che oggi si vedono chiusi non lo rimarranno a lungo.”
Via Po, tra cantiere e crisi
Quello che è certo è che le attività commerciali di via Po stanno comunque pagando pegno per il periodo economico non favorevole e anche per il cantiere del Pnrr, in fase di conclusione, attivo da circa un anno.
“Erano lavori che andavano fatti - aggiunge ancora Chiales - l’alternativa sarebbe stata non farli. I primi tratti liberati dalle transenne sono venuti molto bene, siamo ottimisti. Certo per alcuni i cali di fatturato sono stati importanti e in certi casi sfiorano il 50%”.
Su queste realtà la Città di Torino è intervenuta con sgravi fiscali del 40% su Imu e Tosap. Il cantiere in questo momento si trova nella parte finale dopo che l’area da Piazza Vittorio a poco prima di via Rossini e via Accademia Albertina era stata liberata nei giorni di Natale. Ora il completamento riguarda l’ultima parte verso piazza Castello e dovrebbe essere rispettata la scadenza entro la fine di marzo.
“In generale in questo periodo storico - conclude Chiales - a patire di più sono stati i negozi al dettaglio. C’entra il calo del potere d’acquisto di chi compra, ma anche la concorrenza di centri commerciali e soprattutto dell’e-commerce, che segue regole diverse dalle nostre.”