Pasquale Trabucco, già Tenente dell’Esercito Italiano nonché presidente del Comitato del ripristino della Festa del 4 novembre, è pronto a intraprendere una nuova sfida che riesca a rendere onore a tutte le vittime della Grande Guerra. Dopo il viaggio del 2018, la traversata a piedi di 1.700 km dal Trentino alla Sicilia, il Tenente Trabucco ripartirà nuovamente con lo zaino in spalla questa volta con l’obiettivo di raggiungere da Roma il confine tra Scozia e Inghilterra, il cosiddetto Vallo di Adriano. Un cammino lungo ben circa 2600 km, partendo da Castel Sant’Angelo.
Ormai sono anni che il Tenente prosegue l’impegno con la sua associazione per il ripristino della Festa del 4 novembre, che purtroppo è stata soppressa nel corso delle riforme degli anni ’70. “Il 4 Novembre è un giorno che dovrebbe essere riconosciuto per il sacrificio degli italiani caduti durante la Grande Guerra”, ha dichiarato lo stesso Pasquale Trabucco, in una delle recenti interviste.
Saranno 75 le tappe, tra cui quelle in Toscana, Liguria, Piemonte e Lombardia, durante il percorso che lo vedrà approdare in Scozia al Vallo di Adriano, la fortezza che è stata costruita all’epoca dall’omonimo imperatore per segnare il confine con la parte settentrionale dell’Impero Romano.
“È tempo di rimettersi in cammino. Lo zaino è pronto, la bandiera è sempre con me. Dopo chilometri di strada, dopo sacrifici e battaglie per il riconoscimento del 4 novembre, il viaggio riprende. Da Roma al Vallo di Adriano, sulle orme dei legionari romani, in memoria dei militari di oggi, di chi ha servito e di chi ancora serve. Questo cammino non è solo storia, è memoria viva: cammino per il riconoscimento degli effetti civili del 4 novembre, per le vittime del dovere, per chi ha dato tutto senza mai chiedere nulla in cambio. Il 5 febbraio ci sarà una conferenza stampa al Senato, ma presto sarà il tempo dei passi, quelli veri. Si riparte”, con queste parole il Tenente Trabucco ha annunciato la sua nuova impresa.
Una traversata che si configura tra impresa eroica, peripezia e azione futurista dannunziana con un messaggio politico ma apartitico dove si concretizza il senso del detto che “tutte le strade portano a Roma”.
L’impresa del Tenente Trabucco è volta anche alle vittime del dovere, coloro che hanno perso la vita per la difesa della Patria o che hanno contratto infermità anche gravi a seguito del loro servizio, che “dovrebbero essere equiparate alle vittime del terrorismo”, come ha ribadito l’attivista anche in occasione del convegno “Dall’ONA all’ONU: sostenibilità ambientale e sport”, dello scorso 27 gennaio, che si è tenuto a Roma nel Salone d’Onore del CONI, a cui ha partecipato in qualità di relatore.
La prossima sfida di Pasquale Trabucco sarà oggetto di discussione della conferenza stampa “Sulle tracce di Roma: un viaggio a piedi da Castel Sant’Angelo al Vallo di Adriano in Inghilterra”, che si terrà il prossimo mercoledì 5 febbraio 2025 alle ore 11.00 presso la Sala Caduti di Nassirya di Piazza Madama su iniziativa del Senatore Roberto Menia. Il Tenente non sarà l’unico protagonista del convegno, ma tra gli altri relatori interverranno anche Emanuela Borgia, Professore Associato di Archeologia Classica e delle Province Romane alla Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza; Ezio Bonanni, avvocato cassazionista e presidente dell’O.N.A. – Osservatorio Nazionale Amianto e lo stesso Roberto Menia, Vicepresidente della Terza Commissione permanente Affari esteri e difesa. La diretta dell’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali ufficiali del Senato.
La missione dell’ONA contro l’amianto e tutti gli altri cancerogeni
In parallelo all’impegno mostrato dal Tenente Pasquale Trabucco, prosegue la missione dell’Osservatorio Nazionale Amianto - ONA APS non solo contro l’amianto, ma anche contro tutti gli altri cancerogeni potenzialmente pericolosi per la salute umana. Lo stesso Avv. Ezio Bonanni, nonché presidente dell’associazione, si occupa della tutela delle vittime del dovere e del terrorismo. L’emergenza amianto permane anche nell’ambito delle Forze Armate, a cui si aggiunge quella relativa all’uranio impoverito. Sono tanti, infatti, gli uomini in divisa, alcuni dei quali inviati in missioni di pace, specie nel territorio balcanico, che hanno contratto patologie anche gravi, come il mesotelioma, per esposizione a questi potenti cancerogeni. Ne è un esempio il caso del M.llo Abbate Francesco, la cui battaglia oggi prende voce attraverso suo figlio, il Dott. Luigi Abbate, nonché Consigliere presso il Comune di Taranto. Anche il M.llo Nicola Panei, componente del Direttivo Nazionale ONA, a seguito dell’esposizione ad amianto e altri cancerogeni subita in Aeronautica Militare, oggi è affetto da asbestosi. Risulta quindi essenziale il ruolo di tutela svolto dall’ONA, in sinergia con l’Accademia della Legalità, presieduta da Paola Vegliantei.
L’ONA ha costituito un pool interdisciplinare con medici legali, criminologi, tecnici, al fine di supportare l’azione legale di tutela, che è anche di interdizione delle condotte pericolose per evitare che si verifichino le esposizioni e anche i danni. In questo scenario, appare fondamentale il contributo che rende quotidianamente il Dott. Arturo Cianciosi, che coordina il settore medico dell’associazione, oltre ad essere tra i pionieri nella battaglia contro l’amianto in Italia, al fianco dell’Avv. Ezio Bonanni.
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS, con lo sportello amianto, continua a sostenere tutte le vittime e i loro familiari attraverso la consulenza raggiungibile al numero verde gratuito 800 034 294.