A Torino in dieci mesi sono trentadue le persone transgender e non binarie che hanno chiesto la tessera alias per i mezzi pubblici Gtt, dove è indicato il nome d’elezione e non quello anagrafico. L’iniziativa ha preso il via ad aprile 2024, dopo un lungo percorso portato avanti dall’azienda di corso Turati, in collaborazione con il Comune.
Il problema all’origine infatti è che non era possibile modificare la tradizionale bip card per i bus e tram: da qui la seconda tessera, abbinata all’originale, da esporre in caso di controlli.
La formazione
A fornire i numeri la stessa Gtt, durante un approfondimento sul tema. “Abbiamo formato 70 addetti alla clientela del nostro Gruppo – hanno spiegato – oltre a 40 dell’azienda esterna".
Una proposta che si inserisce in un contesto antidiscriminatorio più ampio: sia il Politecnico che Unito hanno adottato dei sistemi di carriera alias, che prevede l’utilizzo del nome d’elezione. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, la tessera alias è valida solo se abbinata ad un abbonamento mensile. Sopra non ha un chip: il controllore verifica i numeri, che sono uguali a quelli della bip card.
I dati
“Dall’ 8 aprile – hanno spiegato da Gtt – sono state emesse 32 tessere: nell’immediato c’è stato l’accesso al servizio di un gruppo di persone, poi le richieste si sono stabilizzate”. L’età media di chi chiede la tessera alias Gtt è di 21 anni: vi sono state tre richieste avanzate da minori. Due terzi sono ragazze che hanno intrapreso il percorso. “Le persone – hanno aggiunto dall’azienda – sono entusiaste: è un piccolo ma grande segnale di attenzione”.
Il commento
“I numeri – ha osservato l’assessore alla Mobilità Chiara Foglietta – sono in linea con le aspettative. Riuscire ad affrontare questo tema nel perimetro della legalità e regolamenti è complicato. E’ un passo molto importante”. “Il Tpl – ha aggiunto il collega Jacopo Rosatelli - è spazio pubblico: il nostro obiettivo è creare uno spazio pubblico che non discrimini. E’ importante essere disponibili ad accogliere la proposta della società civile: chi non subisce discriminazioni spesso non riesce a vederle”.
“Tutto quello che mette in campo la Città deve essere pienamente accessibile” ha concluso il consigliere di Sinistra Ecologista Emanuele Busconi.