Politica - 05 febbraio 2025, 16:45

Il bilancio regionale 'pesa' oltre 20,4 miliardi di euro. L'esame in prima Commissione

Sul provvedimento sono stati presentati 262 emendamenti. Critiche dall'opposizione su gestione dell’aula e la programmazione dei lavori

Il bilancio previsionale 2025-2027 della Regione Piemonte è di equilibrio, sostiene i progetti in corso, rilancia gli investimenti, garantisce la spesa corrente e il pagamento delle rate dei mutui. Il Piemonte fa la sua parte nell’ambito delle politiche europee e della reintroduzione del patto di stabilità, che vale circa 86 milioni e che si compensa anche grazie a un uso oculato delle risorse europee, che sono cresciute nella nuova programmazione passando da 965 milioni del 2014-2020 a 1,5 miliardi per il 2021-2027, e del Fondo sociale europeo, arrivato a 1,3 miliardi rispetto ai 965 del 2014-2020.

È la premessa che accompagna l’esame in Prima commissione, presieduta da Roberto Ravello, del disegno di legge, composto da quattro articoli.

Vengono finanziate spese, misure e investimenti per oltre 20,4 miliardi di euro, in linea con il 2024, e con un trend crescente rispetto al 19,6 miliardi del 2022 e ai 18,8 del 2020.

Sul provvedimento sono stati presentati 262 emendamenti.

Prima dell’inizio della discussione generale, i gruppi di opposizione hanno criticato la gestione dell’aula e la programmazione dei lavori. L’assessore Andrea Tronzano ha poi preso atto dei rilievi mossi al bilancio.

Sarah Disabato (M5s) ha lamentato una diminuzione dei fondi per gli investimenti in settori importanti, nella convinzione che si possa poi ricorrere sempre alle risorse del Pnrr. In particolare si è soffermata sulla salute mentale, sui disturbi alimentari, sul diritto allo studio, sull’accesso alle Rsa e sulla lotta alla ludopatia.

Fabio Isnardi (Pd) ha chiesto di invertire il metodo per cui quando mancano risorse nazionali, si applicano pesanti tagli agli enti locali. È stato poi scettico sul costruire i nuovi ospedali, come annunciato dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi, attingendo ai fondi dell’Inail. Infine ha denunciato la riduzione delle risorse per gli Istituti storici Resistenza, “deprecabile anche perché si celebrano gli ottant’anni della Lotta di liberazione”.

Anche Alice Ravinale (Avs) ha espresso il suo disappunto sulla gestione del bilancio in commissione, in quanto “i conti sono monchi perché non abbiamo ancora contezza dell’entità dei fondi europei e statali”. Si è poi soffermata sul mancato utilizzo delle risorse di Finpiemonte, che sono quindi accantonate. Tra le varie criticità, ha quindi indicato quelle legata a Edisu, alla cultura e al disagio abitativo.

Per Gianna Pentenero (Pd) “siamo davanti ad un bilancio di sopravvivenza, con la povertà che è ormai sotto gli occhi di tutti”. Se mancano opportunità per lo sviluppo, per i trasporti, per l’energia, per l’ambiente in riferimento alla qualità dell’aria e per le politiche sociali, “la sanità occupa i due terzi del bilancio e noi stiamo assistendo allo smantellamento di quella pubblica”. La capogruppo del Pd ha poi evidenziato come siano espresse solo le uscite, mentre mancano le voci di entrata.

Vittoria Nallo (Sue) si è soffermata sulla gestione di Edisu, con i pagamenti delle borse di studio in primo piano.  Ha poi lamentato la mancanza di fondi adeguati per la psichiatria, per la bonifica dall’amianto, per la sicurezza idrogeologica e per la reale tutela della vita nascente.

 

comunicato stampa