Moncalieri - 05 febbraio 2025, 17:43

Moncalieri, l'ex sindaco Francesco Fiumara riflette sul “Perchè non c'è più la politica”

Venerdì 7 febbraio la presentazione del libro nella Sala Matrimoni del Comune. Presenti Bobo Craxi e Gianni Oliva

Moncalieri, l'ex sindaco Francesco Fiumara riflette sul “Perchè non c'è più la politica”

La politica analizza il proprio ruolo e soprattutto si interroga sul suo attuale stato di salute, che si traduce nel livello di interesse dei cittadini verso i partiti.

Tanti ospiti di rilievo

Lo farà venerdì 7 febbraio, alle ore 17, nella Sala Matrimoni del Comune di Moncalieri, quando vi sarà un'interessante conferenza alla quale parteciperanno importanti personalità. In particolare interverranno: Bobo Craxi, esponente di spicco dei socialisti italiani, già parlamentare e figlio di Bettino, uno dei maggiori statisti del XX secolo; Daniele Cantore, protagonista per decenni della politica piemontese, che lo ha portato ad essere consigliere regionale nelle fila di Forza Italia; Gianni Oliva, storico e poliedrico intellettuale con significative esperienze politico-amministrative in Provincia di Torino e Regione Piemonte.

L'ex sindaco Fiumara

Il protagonista principale sarà Francesco Fiumara, indimenticato sindaco di Moncalieri degli anni '80, quindi Assessore regionale e poi ancora Presidente del Consiglio comunale nella nostra città, che nell'occasione presenta il suo ultimo libro che da anche il titolo alla conferenza: “Perché non c'è più la politica” (Libritalia edizioni).

In questo agile volume si analizzano i motivi che hanno portato all’abbandono della politica, con l'autore he offre alcune interessanti risposte, sposando l’analisi fatta dall’insigne giurista Sabino Cassese. Il punto di partenza si trova “nella malinconica involuzione dei partiti italiani, attraversati da una profonda recessione di democrazia interna”. Valore che si è progressivamente perso con la personalizzazione dei partiti e l'identificazione molto marcata in un leader più o meno carismatico.

La fine della Prima Repubblica

Storicamente in Italia questo è avvenuto nel biennio 1992-1994, con la vicenda giudiziaria di “Mani pulite”, che da un lato ha portato alla liquidazione di una fetta consistente della classe politica, e dall’altro alla disaffezione e sfiducia verso le istituzioni politiche del nostro paese. Cosi è finita la cosiddetta Prima Repubblica. E poi cosa è successo? “La politica è stata ridotta a mera tecnica amministrativa dell’esistente, emarginandola da un autentico progetto di riforma, che è stato delegato a soggetti estranei alla politica - sostiene Fiumara, che rileva come – i partiti si sono ritrovati ad essere semplici oggetti ornamentali nell’agone politico e cosi è stata favorita la nascita di movimenti populisti, che non prevedono il confronto e l’elaborazione del progetto di società”.

Questo tipo di movimento secondo l’analisi di Fiumara ha avuto un’altra grave conseguenza “ha compromesso il rapporto con i cittadini-elettori che non si sentono più né partecipi, né rappresentati”. Francesco Fiumara pur avendo una lunga militanza socialista non risparmia una stoccata alla sinistra italiana scrivendo “alla fine del sistema partitico hanno contribuito partiti di sinistra, i vari movimenti studenteschi e i sindacati, con questi ultimi che hanno avuto la “geniale” idea di inserire nelle fabbriche la cosiddetta “conflittualità permanente” da cui derivò la tesi del salario come variabile indipendente del sistema economico. Così l’ideologismo delle lotte operaie ha contribuito a mettere in crisi il modello keynesiano”.

L'eredità di 'Mani Pulite'

Ma chi ha avuto interesse ed ha tratto vantaggio dal declino dei partiti e dalla marginalità della politica? Nel libro ci sono delle risposte. “Certamente il neoliberismo, con il capitalismo finanziario che per avere il sopravvento sull’economia produttiva e reale deve delegittimare la rappresentanza democratica e trasferire il potere decisionale ad enti non politici”.

Francesco Fiumara conclude con una annotazione polemica “C’è da chiedersi come mai, a distanza di tre decenni dai fatti, nessun potere costituzionale abbia sentito il dovere politico e morale di informare su com’erano realmente andate le cose negli anni di fuoco di tangentopoli. Almeno un’obiettiva ricostruzione dell’accidentato percorso di Mani Pulite tra il rapporto con il potere economico, i mass media ed importanti diplomatici Usa”.

La presentazione di “Perché non c’è più la politica” e le relazioni che la accompagnano permetterà di riflettere su questi temi. La conferenza, organizzata dal circolo culturale Saturnio, sarà introdotta dal direttore del settimanale Il Mercoledì Mel Menzio.

m.d.m.