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Politica | 04 febbraio 2025, 13:21

Aska, Liardo-De Benedictis (FdI): "Luci accese? Patto con il comune è stato violato"

I due consiglieri di Fratelli d'Italia: "Andremo in Procura con i documenti ufficiali siglati da Comune e proponenti del Patto". Il capogruppo in Regione Ricca: "Siamo arrivati al ridicolo"

Aska, Liardo-De Benedictis (FdI): "Luci accese? Patto con il comune è stato violato"

“Le immagini delle luci accese al terzo piano di Askatasuna sono una vergogna per la Città che merita di essere portata in Procura - a dichiararlo sono il vicecapogruppo di Fdi in Comune di Torino Enzo Liardo e il consigliere comunale Fdi Ferrante De Benedictis, dopo la messa in onda in diretta tv dell’immobile di Corso Regina 47 con luci accese in piena notte, segno evidente della presenza degli occupanti.

“Non possiamo credere che gli uffici tecnici del Comune di Torino, riconosciuti per la loro professionalità, possano continuare ad assecondare il piano politico del Sindaco Lo Russo, contravvenendo alle regole del Patto stesso ed ai verbali sottoscritti dai dirigenti comunali. Il Patto di Collaborazione su Askatasuna va interrotto e le chiavi consegnate al signor Zamburru devono essere riconsegnate immediatamente - proseguono Liardo e De Benedictis -. Ma andiamo con ordine, perché a parlare chiaro sono proprio i documenti ufficiali del Comune di Torino che citeremo testualmente: “Verbale sopralluogo. In data 15 febbraio 2024, alle ore 11,00 i rappresentanti della Città di Torino qui di seguito indicati hanno effettuato un sopralluogo presso lo stabile di proprietà comunale sito in corso Regina Margherita, 47 e 47/D […]”. “Sono inoltre presenti i soggetti proponenti la collaborazione ai sensi del Regolamento 391 avente ad oggetto l'immobile di Corso Regina Margherita 47 e 47/D ed in particolare i Signor*: Ugo Zamburru […]”.

“Si procede pertanto ad un esame dello stato dell'immobile e si constata che lo stesso si presenta libero da persone. Si procede immediatamente alla sostituzione delle serrature”.

“Ciò premesso i proponenti chiedono, allo scopo di dettagliare ulteriormente la proposta di collaborazione attraverso l'elaborazione di possibili scenari di utilizzo e di eventuali minimi interventi sull'edificio, di poter essere ammessi a disporre delle chiavi dell'immobile, al solo scopo di potervi fare ingresso per

tali ulteriori elaborazioni e con esclusione dello svolgimento di qualsiasi attività. I rappresentanti della Città concordano su tale possibilità alle condizioni qui di seguito indicate, stabilendo che la firma del presente verbale da parte dei proponenti equivale a loro piena accettazione e che ogni deroga a quanto indicato costituisce causa di impossibilità della prosecuzione del percorso di co-progettazione”.

I proponenti si fanno garanti del perdurante stato libero dell'immobile”.

“I proponenti sono consapevoli che il mancato rispetto di quanto previsto dal presente verbale da ciascuna delle parti, incidendo sulla reciproca necessaria fiducia, compromette la prosecuzione della collaborazione; i proponenti si rendono disponibili a cessare la presa in carico in via interinale dell'immobile alla semplice richiesta della Città, mediante riconsegna delle chiavi. Avendo i proponenti convenuto su quanto fin qui indicato, una copia delle chiavi è ricevuta dal Sig. Ugo Zamburru, che la riceve, anche a nome degli altri proponenti, per i soli effetti di cui sopra”. “La Città e i proponenti sottoscrivono il presente verbale in segno di approvazione, senza riserva alcuna, dei suoi contenuti”.

Dopo quattro tentativi di sopralluogo da parte dei consiglieri comunali annullati dal Comune all’ultimo minuto, dopo le immagini delle luci accese e gli striscioni comparsi sulla facciata di Askatasuna “SIAMO SEMPRE QUA”, dopo decenni di violenze operate dagli antagonisti che occupano, ancora, quell’immobile pubblico, saranno forse i giudici ad accendere un faro”.

Ormai su Askatasuna siamo arrivati al ridicolo, con la messa in onda delle luci accese in una struttura già dichiarata inagibile dalle autorità e un sindaco che, in diretta tv nazionale, anziché assumersi un qualche tipo di responsabilità butta la palla in tribuna sciorinando l’elenco dei nomi di chi si è alternato al governo negli ultimi 30 anni senza aver preso posizione sul centro sociale”. Così, in una nota, Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Piemonte che aggiunge: “come Lega lo diciamo da sempre e continuiamo a ripeterlo: Askatasuna non è quel ‘bene comune’ che Lo Russo vorrebbe restituire al quartiere, e gli occupanti dello stabile non sono persone comuni ma soggetti che in molti casi hanno subito delle condanne. Quelle luci accese rafforzano le nostre convinzioni”, conclude Ricca.

comunicato stampa

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