Cronaca - 04 febbraio 2025, 14:14

Respirò amianto sulla nave, condannato il Ministero della Difesa per la morte del motorista Luigi Angelo Pittau

E' definitiva la sentenza del Tribunale Civile di Torino

Immagine di repertorio

E’ definitiva la sentenza del Tribunale Civile di Torino che condanna il Ministero della Difesa a risarcire con 280mila euro circa l’orfana del motorista navale Luigi Angelo Pittau, morto a Torino a soli 60 anni per un mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto.

Lo fa sapere l'Ona, spiegando che "il militare ha prestato servizio in esposizione non cautelata a fibre e polveri in amianto nelle unità navali della Marina Militare e presso diverse basi arsenalizie dove, in qualità di tecnico meccanico, si occupava della manutenzione delle caldaie e turbine a vapore. Nell’agosto 2009 all’uomo viene diagnosticato il mesotelioma che ne ha determinato il decesso nell’ottobre del 2010, in poco più di un anno. Il Ministero della Difesa nel 2019 a seguito della sentenza della Corte d’Appello di Torino ha dovuto emettere il Decreto di riconoscimento di Pittau di Vittima del Dovere con Equiparazione".

L’orfana del militare, Monica Pittau, "ritenuta la responsabilità del ministero che, oltre all’esposizione alla fibra killer e ad altri cancerogeni", avrebbe “omesso di assicurare, le informazioni circa il rischio derivante dall'amianto e la sorveglianza sanitaria, oltre che gli strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale”, si è rivolta all’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto, che ha adito il Tribunale Civile di Torino che, dopo attenta valutazione delle prove, ha riconosciuto il danno sofferto dalla vittima e quello proprio dell’orfana con la condanna al risarcimento.

“Si tratta dell’ennesima sentenza, in sede civile, di condanna a carico della Difesa per la malattia e il decesso di un militare per l’elevata e non cautelata esposizione a fibre e polveri d’amianto nelle unità navali e nelle basi arsenalizie”, sottolinea Bonanni.

redazione