Da oggi la Regione ha un addetto specializzato alle tematiche della disabilità. Si tratta di Massimiliano Caramazza, che certe problematiche le conosce bene per averle vissute e perché le vive tutti i giorni sulla propria pelle, seduto su una sedia a rotelle.
Primo giorno di lavoro
“Diamo avvio a un rapporto di lavoro con tutti i crismi - dice il governatore del Piemonte, Alberto Cirio - Mi ha invitato a prendere un caffè a casa sua per raccontarmi, vivendole tutti i giorni, come le cose possono funzionare oppure non funzionare. Abbiamo riconosciuto le tante cose buone che ci sono nella sanità pubblica e nei servizi sociali, ma anche le cose che non vanno. E spesso non si tratta solo di soldi da spendere, ma di conoscenze. Di cose che magari guardi, ma non vedi. È da lì è nata l’idea di chiedere a Massimiliano di venire a lavorare con noi, la Regione ha bisogno di una figura come la sua”.
Diritti civili e una società migliore
“Da anni mi batto per i diritti civili perché una società con più diritti è una società migliore e più equa - dice Caramazza - Qui la politica non c’entra nulla e non deve c’entrare. Qui la situazione riguarda tutti”.
“Speriamo di poter essere anche di esempio per altri - conclude - e di fare bene e in fretta”.
Gli ostacoli sono tanti, a cominciare dalla burocrazia. “Per esempio i sussidi, che al momento non sono cumulabili. Un euro investito oggi nella sanità o nei servizi sociali è un euro in meno che si spende domani. In termini di assistenza, ma anche di produttività. I deboli non sono un costo, lo sono se gestiti male”.
Tanti temi da toccare
Ma i temi non mancano: “Ci sono i trasporti, a cominciare dai treni. Un passo alla volta si può fare tutto e mi occuperò di questo 24 ore su 24. Voglio, io per primo, ottenere risultati. Faremo dossier, ma non su cose da fare: di cose fatte. E chiunque avrà bisogno potrà rivolgersi a me”.
Intervenire subito
“Abbiamo bisogno effettivo di esplorare alcune tematiche che facciamo più fatica a conoscere a fondo - dice l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi - Vogliamo individuare aree più nascoste e che vogliamo non siano più latenti. Vogliamo agire velocemente dove la legge ce lo consente. E coi risparmi potremo reinvestire su altre priorità e per una platea più ampia”.
Capire i bisogni
“Un combattente come Massimiliano è prezioso per noi e per forzare le resistenze che il sistema a volte ci mette davanti - conclude Maurizio Marrone, assessore regionale al Welfare - Nessuno come la persona assistita sa quali sono i bisogni reali”.