Eventi - 03 febbraio 2025, 11:58

Al Polo del ‘900 in occasione del Giorno del Ricordo: "L’eredità della guerra. L’esodo giuliano dalmata e altri esodi"

Appuntamento giovedì 6 febbraio alle ore 17

In occasione del Giorno del Ricordo 2025, l’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti”, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza Costituzione presenta il seminario “L’eredità della guerra. L’esodo giuliano-dalmata e altri esodi, nuove fonti e proposte”.

Mentre la parola guerra è divenuta una componente usuale del lessico quotidiano anche per il nostro mondo vissuto in quasi ottant’anni di pace, giunge puntuale il Giorno del Ricordo 2025 che ci ricorda, come per gli anni passati, le conseguenze nefaste dei conflitti e del loro perdurare anche oltre il cessare degli spari. Gli esodi forzati di popolazioni alla fine del secondo conflitto mondiale e in essi il caso italiano, ossia la profuganza delle popolazioni istrovenete dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia, sono lì a testimoniarlo a chi voglia mettersi in ascolto della storia di quelle terre contese. 

A questo scopo si propone un articolato seminario di studi che illustrerà nuove fonti e proposte per avvicinare pagine di storia troppo a lungo trascurate e tuttavia di grande attualità nel mondo contemporaneo segnato da nuove profuganze ed esodi.

Dichiara Davide Nicco, Presidente del Consiglio Regionale: “È nostro dovere ricordare le tragiche vicende che sconvolsero le vite dei tanti italiani che vivevano in Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. Fatti che per molti anni sono stati ignorati e che hanno fatto calare il silenzio sugli orrori e le violenze di cui furono vittima tante donne e uomini, giovani e adulti. Questa giornata, con tutte le iniziative promosse dal Consiglio regionale e dal Comitato Resistenza e Costituzione, con il Polo del '900, ci consente di non dimenticare le migliaia di persone assassinate nelle foibe del Carso triestino, nella Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza, tra il 1943 e il 1945, circa 5mila secondo molti storici, a cui vanno aggiunti i morti nei campi di prigionia. Ma vanno ricordati anche gli esuli, quei circa 250 mila italiani, che dopo la fine della guerra furono costretti a lasciare le loro case e le terre dove erano nati e cresciuti, per scappare dal feroce disegno politico di Tito. Dopo la Liberazione, mentre in tutta Italia si guardava al futuro con speranza, tra le Alpi e le coste giuliano-dalmate gli italiani continuavano a morire. Fra atrocità indicibili. Spinti vivi nelle cavità del terreno, in gruppi, legati insieme col fil di ferro: i primi della fila fucilati affinché, cadendo, trascinassero gli altri con sé. A tutti loro, alle loro famiglie, è dovuto il nostro ricordo e il nostro rispetto per una tragedia per troppo tempo dimenticata”.

Per il Vicepresidente del Consiglio e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione, Domenico Ravetti “L’istituzione del Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e al dramma di centinaia di migliaia di italiani strappati alle loro case in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia e costretti all’esodo, ha avuto il merito di riconnettere la memoria collettiva a quel periodo e a quelle sofferenze, dopo anni di rimozione. Anche quest’anno, come Comitato Resistenza e Costituzione, insieme all’ANVGD-l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, al Polo del ‘900 e a Istoreto, affianchiamo alle commemorazioni momenti di riflessione. Il Giorno del Ricordo deve rappresentare un’occasione per approfondire questa “sciagura nazionale”, questa pagina drammatica della storia italiana ed europea: occorre collocare le vicende accadute tra il 1943 ed il 1945 lungo il nostro confine orientale in una dimensione storica completa, all’interno di quella immensa tragedia che fu la Seconda guerra mondiale, evitando strumentalizzazioni, semplificazioni e polemiche varie. Un’occasione per riflettere sulle responsabilità della politica brutalmente antislava perseguita dal regime fascista, sulla repressione comunista contro le popolazioni italiane, sulle tossine prodotte dai nazionalismi esasperati. La Risiera di San Sabba, campo di concentramento e di sterminio nazista, e la Foiba di Basovizza, uno dei luoghi dove si esercitò la ferocia titina, sono simboli della catastrofe prodotta dai totalitarismi.”.

Dichiara Paolo Borgna, Presidente di ISTORETO: "La Storia ci insegna che ogni conflitto lascia eredità nefaste che sopravvivono alla guerra (e che spesso originano altri conflitti). Teniamo presente questo insegnamento anche per il prossimo futuro. Al termine della seconda guerra mondiale l’odio seminato dal fascismo negli anni precedenti ebbe come epilogo veri e propri crimini contro l’umanità commessi dai partigiani titini: il barbaro infoibamento di tanti italiani e l’esodo forzoso di circa 270.000 persone innocenti dall’Istria e dalla Dalmazia. Da molti anni Istoreto studia questi eventi, ascoltando testimoni, ricercando sempre nuove fonti, confrontandole e meditandole; proponendo infine questa riflessione alle Scuole. Il seminario del 6 febbraio - non a caso coordinato da Riccardo Marchis, che da oltre vent’anni approfondisce questi temi – ha, sullo sfondo, questo lungo studio e, in prospettiva, tende a coltivare una cultura della memoria che vada oltre ogni visione nazionalista ed ideologizzata del passato".

Dichiara Alberto Sinigaglia, Presidente del Polo del ‘900: “E’ sbagliato vivere il Giorno del Ricordo come contrappeso ideologico del Giorno della Memoria. Chi ha appena ricordato la distruzione nazifascista degli ebrei, ricorderà con lo stesso animo la mortale vendetta comunista sugli italiani d’Istria e Dalmazia. Due gigantesche questioni morali inducono a fare attenzione ai segnali del presente”.

DETTAGLI PROGRAMMA

 

Nel seminario si presenteranno il Portale tematico intitolato Atlante dei campi di assistenza per profughi istriani-giuliani-dalmati, a conclusione del censimento operato dall’Istituto nazionale Parri. Enrico Miletto presenterà contenuti e potenzialità di uno strumento inedito di lavoro, che indaga il tema dell’accoglienza degli esuli, sullo sfondo del dopoguerra italiano e della “grande trasformazione”; uno strumento che ricostruisce la topografia della profuganza offrendo un’accurata selezione di fonti bibliografiche e archivistiche.Il volume di Giovanni Spinelli, Dopo l’esodo: da profughi a cittadini. Il processo di integrazione di giuliani e dalmati nell’Italia del secondo Novecento attraverso le vicende di Brescia (Sestante edizioni, Brescia 2024). Con la partecipazione dell’Autore, in dialogo con gli esperti presenti.

Federica Ceriani, in dialogo con Paola Moncalvo, presenterà le esperienze didattiche condotte nelle scuole superiori torinesi attraverso l’utilizzo dei materiali disponibili nell’applicazione L’esodo istriano-fiumano-dalmata in Piemonte pubblicata sul sito Istoreto. L’applicazione sarà arricchita in occasione della Giornata del Ricordo dalla traduzione delle interviste degli Esuli tedeschi della Prussia orientale, al centro del progetto Voci di tedeschi in fuga. L’intervista autobiografica come contributo alla Memoria collettiva, del Dipartimento di Lingue dell’Università di Torino. Presentazione a cura di Lucia Cinato e Azzurra Italiano.

Il programma

Giovedì 6 febbraio 2025 ore 17.00 | Seminario in presenza e online

L’eredità della guerra. L’esodo giuliano dalmata e altri esodi

Saluti di istituzionali di Domenico Ravetti, Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte.

Saluti di Antonio Vatta, Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ed Alberto Sinigaglia, Polo del ‘900. 

Intervengono Federica Ceriani - Istoreto, Lucia Cinato - Università di Torino, Daniele Jalla - Museo diffuso, Enrico Miletto - Università di Torino, e Giovanni Spinelli - studioso dell’esodo.

Coordina Riccardo Marchis.

A cura di: l’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” in collaborazione con Anvgd Torino, Istituto nazionale Ferruccio Parri, Polo del ‘900, Anpi Provinciale, Associazione culturale Vera Nocentini, Museo diffuso della Resistenza della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Dipartimento di Lingue, Letterature straniere, culture moderne dell’UniTO. Con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza Costituzione

comunicato stampa