Cronaca - 03 febbraio 2025, 10:50

Striscione sul tetto dell'Oval, il Tar annulla fogli di via a quattro attivisti di XRebellion: "Non c'è violenza"

Uno striscione sul tetto dell’Oval Lingotto durante l’Aerospace and Defence Meeting. Nella sentenza, il tribunale ha evidenziato un "eccesso di potere" da parte della Questura, sottolineando che la protesta era pacifica, legittima e non rappresentava una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Il TAR Piemonte ha annullato in via definitiva i fogli di via che il Questore di Torino aveva comminato a quattro attivisti di Extinction Rebellion che, il 29 novembre 2023, avevano appeso uno striscione sul tetto dell’Oval di Lingotto durante l'Aerospace and Defend Meeting con scritto “Qui si finanzia guerra e crisi climatica”.

Nella sentenza, il giudice del TAR ha evidenziato come la decisione del Questore fosse caratterizzata da "eccesso di potere per carenza di istruttoria, difetto e illogicità della motivazione". Le persone colpite da foglio di via, infatti, “non possono essere definite pericolose per l'ordine e la sicurezza pubblica”, ovvero il requisito essenziale per poter notificare un foglio di via, “poiché non sono dedite alla commissione di reati, non hanno precedenti condanne e i reati ipotizzati dalle forze dell'ordine sono stati archiviati dalla procura di Torino”. Procura e TAR inoltre sono unanimi nel sottolineare la natura nonviolenta della protesta e il diritto costituzionale al pacifico dissenso come ulteriore elemento di valutazione per la non sussistenza dei reati. "Le motivazioni di questa sentenza sono l’ennesima conferma di una gestione repressiva del dissenso in questo paese"riporta Extinction Rebellion. “Dai trattenimenti prolungati in Questura fino alle continue denunce pretestuose e le misure di prevenzione illegittime: è evidente che denunciare le politiche di investimento in armi e guerra del governo,<s> </s>piuttosto che su clima e ambiente, è qualcosa che deve essere punito e messo a tacere”.

Come ricordano gli attivisti di XRebellion "Quel giorno, nove persone erano state infatti portate in Questura, trattenute per ore nonostante avessero immediatamente consegnato i documenti per l'identificazione, e rilasciate con denunce per manifestazione non preavvisata (art. 18 TULPS), non ottemperanza con un ordine dell’autorità (art. 650 cp), invasione (art. 633 cp) e violenza privata (art. 610 cp). Denunce che la Procura di Torino ha archiviato, per tutti gli indagati, nel gennaio 2024. A quattro delle persone fermate all'Oval, non residenti a Torino e senza legami di lavoro o studio con la città, era inoltre stato notificato un foglio di via, e l'ordine di lasciare la città entro 24 ore. Nelle settimane successive, inoltre, a due delle persone fermate, ma legate a Torino, e quindi non passibili di foglio di via, era stato notificato un avviso orale del Questore. Foglio di via e avviso orale sono misure di prevenzione del Codice Antimafia, date in maniera discrezionale dal Questore, senza alcuna possibilità di difesa delle persone interessate e senza una valutazione indipendente della magistratura. Misure previste per la prevenzione di reati gravissimi, ma che da alcuni anni e con sempre maggiore frequenza vengono usate per espellere dalle città persone che manifestano per la crisi ecoclimatica o in difesa dei diritti dei lavoratori o del popolo palestinese."

"Anche questa volta - commentano gli attivisti - giustizia è stata fatta. Tuttavia, le spese che Extinction Rebellion ha dovuto sostenere per il ricorso al TAR e le spese legali ammontano a oltre 6.000 euro. Chiediamoci quale sia il costo sostenuto dallo Stato, e quindi da noi cittadini e cittadine, per un procedimento che non avrebbe mai dovuto iniziare".

comunicato stampa