Cultura e spettacoli - 01 febbraio 2025, 06:50

Da Torino a Ormea: il Piemonte come San Francisco e New York di metà Ottocento nella serie tedesca Call me Levi

Boom di spettatori in Germania per le prime proiezioni sulla tv nazionale per il progetto che racconta la storia dell’inventore dei blue jeans girato nell'autunno 2023: "È stato bellissimo lavorare qui, speriamo di tornare"

Call me Levi, la serie tedesca sulla vita dell’inventore dei blue jeans, girata in Piemonte, in Germania è stata un successo sulla televisione nazionale. Proiettata venerdì 4 gennaio in fascia serale con quattro episodi di seguito, ha visto crescere il suo pubblico fino a tarda sera, con il picco di 5 milioni di spettatori, per un totale di 23% di share.  

Un successo per la produzione che ieri ha presentato due episodi al Cinema Classico. La serie tv è stata girata in Piemonte per 36 giorni nell'autunno 2023 in varie location tra Torino, Carignano, Ormea, il Canavese e Biella che per quattro settimane si sono “trasformate” nei luoghi di Strauss: dalla Baviera, passando per San Francisco fino a New York.

“All’inizio non sapevo dove andare - raccontano i produttori Jochen Gottlöber, Susanne Hildebrand, Alessandro Passadore e Cristina Romagnoli - abbiamo valutato la Croazia, ma non eravamo soddisfatti. Poi ci hanno portato in Piemonte e pian piano abbiamo scoperto i posti, ma dovevamo ancora capire come volevamo apparissero. Alla fine abbiamo scelto di non seguire la precisione storica, volevamo ricreare l’atmosfera. Torino Ormea, Carignano e Biella, sono stati incredibili per raccontare San Francisco e New York, è stato come formare un puzzle. Il posto che ci ha creato più difficoltà è stato quello che doveva essere ambientato su un lago, doveva essere un luogo segreto e misterioso. Alla fine abbiamo scelto il Lago di Pistone, a Montaldo Dora nel Canavese. È stato perfetto”. 

Prodotta da Lieblingsfilm in co-produzione con ARD Degeto Film per ARD e MDR, in collaborazione con la società italiana Viola Film di Alessandro Passadore e Bravado Entertainment (Belgio), la serie ha inoltre potuto contare sul contributo del “Piemonte Film Tv Fund” e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. 

“Avevamo molta fiducia nelle professionalità piemontesi - spiegano dalla produzione -. Durante la riprese non sembrava di avere due team, ma di averne uno solo. Tedeschi e italiani insieme, non separati, come dovrebbe essere, quindi saremmo davvero molto felici di tornare a girare in Piemonte. Ormea è stata un’esperienza fantastica, ma anche qui Torino è stato bello girare, non abbiamo avuto nessuna lamentela, abbiamo avuto la sensazione di essere sempre benvenuti”.

“È stata un’esperienza bellissima essere a Torino - confermano le due attrici protagoniste, Amy Benkenstein e Lea van Acken -. A Ormea c’era un unico team, abbiamo fatto molta festa. È stato speciale. Abbiamo gustato i vini, il cibo e abbiamo fatto shopping al Balon. Non avevamo paura di sbagliare mentre lavoravamo”.

Una storia vera quella di Strauss ma spesso poco conosciuta: “Non è stato facile reperire le informazioni sui personaggi, specialmente quelli femminili, quindi interpretarli è stato impegnativo - spiegano entrambe -. In generale, è una storia importante da raccontare perché è un esempio di migrazione positiva, facciamo vedere che crea una bella storia. In Germania è importante ripetere questa narrazione. Non sapevo nemmeno che Levi fosse tedesco, ma di storie come la sua ce ne sono tante. Storie di persone che hanno realizzato i propri sogni all’estero, ma hanno subito tanta discriminazione. L’altro aspetto positivo, è che non ruota tutto solo attorno a un solo uomo bianco che ci salva tutti, ma anche alle persone di diversa estrazione, alle donne e alle famiglie che ispirano e che aiutano”. 

Per l’uscita della serie in Italia si dovrà ancora attendere. “Forse per l’estate” fanno sapere dalla produzione.