Il 15 febbraio scade l’ultimatum dell’Autorità d’Ambito Ato3. Ma i sindaci del Pinerolese scelgono di rimandare la decisione sul passaggio della rete idrica a Smat alla seconda metà del mese. Questo è l’esito dell’assemblea degli azionisti di Acea Pinerolese Industriale, che si è tenuta ieri sera. Un passaggio formale che seguiva la riunione informativa del 24 gennaio, organizzata da Chiesa Valdese e Diocesi nel Tempio di via dei Mille. All’incontro erano presenti gli stati maggiori di Ato, Smat e Acea, oltre all’assessore regionale Andrea Tronzano. E il presidente di Smat Paolo Romano e l’ad di Acea Francesco Carcioffo hanno presentato l’accordo, che prevede una valorizzazione delle reti superiore ai 16 milioni di euro, da versare entro il 2033. Molte però sono le perplessità che circolano sulla prospettiva della cessione della rete idrica. Alcune le ha sollevate il consigliere leghista Fioravanti Mongiello, che assieme al compagno di partito Andrea Cerutti, ha portato una delegazione di sindaci del Pinerolese a incontrare l’assessore regionale all’Ambiente Marnati. Tra le questioni secondo lui inevase, c’è il fatto che nella perizia di stima “sulle infrastrutture del Servizio Idrico Integrato vengono evidenziati gli importi senza un allegato che specifichi, dove sono collocate nei vari Comuni”. Inoltre c’è sempre il precedente della pronuncia del Tar che ha dato ragione a Comuni piccoli, sotto i mille abitanti, del Pinerolese, ma non solo, consentendo loro di gestire l’acqua in autonomia fino al 2033.
Le perplessità sono arrivate anche nell’assemblea di ieri ed è prevalsa la linea di rimandare la decisione alla seconda metà di febbraio. Una risposta implicita all’ultimatum di Ato, che dava come termine ultimo per consegnare tutti gli atti (tra cui anche le delibere dei Comuni soci) il 15, dopodiché avrebbe attivato le procedure per il commissariamento da parte del presidente della Regione o, in secondo luogo, ad Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).