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Cronaca | 29 gennaio 2025, 11:07

Pandoro Gate, Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata

L'udienza predibattimentale fissata per il prossimo 23 settembre

Pandoro Gate, Chiara Ferragni rinviata a giudizio

Pandoro Gate, Chiara Ferragni rinviata a giudizio

Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio per truffa aggravata per le vicende del Pandoro Balocco e delle uova di Pasqua 'firmate' per beneficenza. Il decreto di citazione diretta è stato notificato oggi, 29 gennaio, ai difensori dell'influencer.

Udienza predibattimentale il 23 settembre

"Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno - afferma Chiara Ferragni dopo il rinvio a giudizio - Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza".

L'udienza predibattimentale per Chiara Ferragni è fissata davanti alla terza sezione penale del tribunale di Milano in composizione monocratica per il prossimo 23 settembre. L'influencer deve rispondere di "truffa continuata e aggravata", insieme all'ex braccio destro Fabio Damato, alla manager Alessandra Balocco e all'imprenditore Francesco Cannillo in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate' (Pasqua 2021 e 2022)'. La riforma Cartabia ha introdotto questo tipo di udienza, un iniziale confronto che si può concludere con un proscioglimento.

27 i testimoni indicati dalla procura

Sono 27 i testimoni indicati dalla procura di Milano nel decreto di citazione diretta a giudizio per Chiara Ferragni. In particolare, nell'atto sono indicati dieci persone che hanno fatto le indagini, sette dello staff delle aziende coinvolte nell'indagine, due testimoni di due associazioni, e otto acquirenti dei prodotti al centro dell'inchiesta che non vede parti offese.

"L'interlocuzione con i pubblici ministeri non ha avuto l’esito auspicato e la procura ha preferito demandare al giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l’assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità. L’innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente", affermano i difensori di Chiara Ferragni, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. "Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l'Agcm" concludono i difensori.

La difesa di Balocco: "Vicenda priva di rilevanza penale"

In una nota il collegio di difesa di Alessandra Balocco, guidato dagli avvocati Alessandra Bono e Alessandro Pistochini, appresa la notizia del decreto di citazione a giudizio, si dichiara "profondamente stupito e amareggiato in merito alla scelta della Procura di Milano di devolvere al Giudice del dibattimento la decisione sulla vicenda, che all’evidenza non ha alcuna rilevanza penale, tenuto conto della solidità degli argomenti giuridici sviluppati in un’articolata memoria difensiva".

"Tutto ciò – spiegano i difensori dell’industriale fossanese – è ancora più evidente alla luce della rimessione della querela che incide sulla procedibilità dal reato, salvo conservare, da parte della Procura, pervicacemente la contestazione di un’aggravante che nulla ha a che vedere con la tipologia dei fatti in contestazione". I legali dichiarano, infine, che affronteranno il giudizio "con fiducia e serenità, nella piena convinzione dell’innocenza di Alessandra Balocco".

redazione

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