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Cronaca | 28 gennaio 2025, 13:59

Dopo Ucraina e Gaza, Torino accoglie i bimbi malati di tumore dall'Uzbekistan

I piccoli pazienti saranno curati al Regina Margherita

Dopo Ucraina e Gaza, al Regina Margherita i bimbi malati di tumore dall'Uzbekistan

Dopo Ucraina e Gaza, al Regina Margherita i bimbi malati di tumore dall'Uzbekistan

Dopo l'Ucraina e Gaza, Torino ospiterà i bambini malati oncologi dall'Uzbekistan. Ad annunciarlo il sindaco Stefano Lo Russo, che si trova in missione istituzionale nella capitale uzbeca Tashkent. 

Nelle scorse ore sono stati avviati colloqui per accogliere, nelle prossime settimane, alcuni bambini uzbeki con patologie oncologiche con le loro famiglie all'ospedale Regina Margherita. Il primo cittadino, insieme all’ambasciatore italiano a Tashkent Piergabriele Papadia de Bottini, ha avviato le interlocuzioni diplomatiche necessarie con il Governo uzbeko grazie alla disponibilità della professoressa Franca Fagioli, direttore del Dipartimento Patologia e Cura del Regina Margherita di Torino, che prenderà in cura i piccoli pazienti al loro arrivo.

Primo passo di una collaborazione 

"Un progetto – spiega il sindaco – che riafferma ancora una volta la vocazione solidale della nostra città e la disponibilità del Regina Margherita, un’eccellenza del nostro territorio. Un primo passo che rappresenta l'avvio di una collaborazione anche in questo settore con uno dei territori più strategici per il nostro sistema". La prospettiva, infatti, dopo l’arrivo di questi primi bambini è di avviare un programma di solidarietà che possa permettere di accoglierne altri nei mesi successivi.

Spesso per questo tipo di pazienti nei paesi asiatici, come chiarisce la professoressa Fagioli, "non sono accessibili tutte le competenze necessarie per la cura ottimale della patologia oncoematologica ad elevata complessità". Le spese sanitarie saranno coperte, come già avvenuto in passato, con fondi dedicati di associazioni operanti sul territorio europeo con questa specifica missione.

La missione di Lo Russo nella capitale uzbeka

Questa mattina Lo Russo ha incontrato il primo cittadino della capitale uzbeka Shavkat Umurzakov con cui ha condiviso la firma di un protocollo d’intesa che darà avvio a una collaborazione tra le due città per rafforzare le occasioni di sostegno e crescita reciproca, a livello industriale, culturale, scientifico. Particolare attenzione verrà data ai temi della sostenibilità ambientale, dell'economia circolare e della pianificazione urbanistica ed edilizia.

Poi sono seguiti due incontri con rappresentanti del governo uzbeko, il ministro dell’Alta Formazione, della Scienza e dell’Innovazione Kogratbai Sharipov e il viceministro della Cultura Yusufjon Usmonov.

Sui temi di ricerca e innovazione l’obiettivo, già condiviso nella giornata di ieri con il rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati e con il rettore del Turin Polytechnic University Tashkent Olimjon Tuychiev, è di potenziare queste attività all’interno del Campus dell’università uzbeka (nata nel 2009 dalla collaborazione tra il Politecnico di Torino, il gruppo automobilistico statale uzbeko UZAVTOSANOAT, General Motors e il Ministero dell’Università uzbeko con l’obiettivo di formare ingegneri qualificati con gli stessi standard dell’ateneo torinese) e facilitare i rapporti con le imprese torinesi anche al fine di dare vita a possibili investimenti.

In ambito culturale, l’obiettivo è quello di favorire scambi culturali e artistici, anche attraverso l’organizzazione di mostre congiunte e settimane culturali a tema nelle rispettive città. Un progetto che va ad inserirsi in una collaborazione già avviata: relazioni tra l’Uzbekistan e la Fondazione Torino Musei sono già attive dal 2020 e hanno coinvolto, in modo particolare, il Museo di Arte Orientale.

Sono stati giorni di incontri proficui anche grazie allo straordinario lavoro organizzativo realizzato dall'Ambasciata che ringraziamo – commenta il sindaco - Vogliamo continuare ad ampliare le prospettive internazionali, con la consapevolezza che la nostra città ha la possibilità di crescere anche grazie a una rete di relazioni internazionali sempre più consolidata e autorevole”.

Cinzia Gatti

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