Due grossi gazebo della Protezione Civile e quattro bagni chimici. Sono le novità degli ultimi giorni. La situazione all’Ufficio Immigrazione di Corso Verona continua a rimanere difficile nonostante, rispetto a qualche settimana fa, ci si adoperi per una sistemazione che sia più dignitosa. Dignità che, però, è ancora lontana per chi si mette in coda per un permesso di soggiorno dalla notte e dorme all’addiaccio pur di ottenere la documentazione necessaria per lavorare e restare nel nostro paese.
La doppia coda che procede a rilento
C’è una coda per il rilascio dei documenti e c’è una coda, ferma, per le prenotazioni.Le facce sono stanche. A terra coperte in lana e coperte termiche, c’è chi si è organizzato con dei grossi cuscini recuperati probabilmente da un divano in disuso. Un uomo si è portato una seggiola e resta in mezzo alla coda che non avanza e approfitta per provare a dormire in mezzo al caos.
“C’è una persona con una gamba rotta”, ci raccontano. Non riesce ad andare avanti, viene superato da tutti, è qui al freddo da tantissimo tempo. “Non si può continuare così, da troppo tempo c'è questa situazione”, ripetono spazientiti in tanti.
Il lavoro dei volontari
Ci sono persone di ogni nazionalità. Chi è accompagnato e chi invece è da solo. Ci sono bambini e disabili. Una doppia fila che procede con grande lentezza. Tra loro passano i volontari del Circolo Operaio Mirafiori e i sindacati con dei grossi thermos a distribuire tè caldo e biscotti. Da circa venti giorni presidiano quest’area per aiutare chi aspetta, in ogni condizione meteo.
Per portare l’attenzione delle istituzioni sulla situazione di Corso Verona è stato indetto questa mattina, lunedì 27 gennaio, un presidio organizzato dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil a cui hanno preso parte diversi esponenti della politica locale cittadina e regionale.
“Una questione che abbiamo portato su vari tavoli - commenta il segretario della Cisl Torino Canavese Paolo Ferrero - Continua ad esserci un rimpallo tra le istituzioni che si gioca sulla pelle delle persone. In questa piazza ci sono bambini, anziani, persone che chiedono di essere regolarizzate per poter lavorare. L’auspicio è di trovare una location nuova affinché questo scempio venga a finire”.
La soluzione della Curia, ma il prossimo autunno
Un passo avanti riguarda la novità comunicata dalla Prefettura nei giorni scorsi con la volontà di trasferire l’Ufficio Immigrazione della Questura, dalla sede di corso Verona ai locali che ospitano attualmente la Curia Arcivescovile accanto alla chiesa del Santo Volto in via Val della Torre 3.
La Diocesi di Torino conferma la disponibilità dei locali a partire dall’autunno prossimo. Sono in corso contatti per formalizzare l’accordo.
“Un segnale positivo - sottolinea il segretario generale della Fiom Piemonte Federico Bellono - da qui all’autunno, però, c’è un sacco di tempo. La Curia va ringraziata, ma come è possibile che in due anni non si sia trovata un’altra situazione? Torino è piena di luoghi vuoti e invece parliamo di una situazione che risolveremo tra otto o nove mesi. C’è bisogno di fare di più: bisogna che il servizio diventi più efficiente, che ci sia più personale e che ci si sposti in una sede più consona. Al momento è un’emergenza umanitaria non risolta. Se stamattina avesse piovuto, avremmo delle piccole tendopoli”.
Un nuovo tavolo in Prefettura
Persone che, come ricorda il segretario, sono perlopiù lavoratori. Mercoledì 29 gennaio un nuovo tavolo in Prefettura verrà convocato per raggiungere una soluzione.
"Le soluzioni si stanno affacciando - ha detto Giancarlo Anselmi, Uil Torino- Piemonte settore Immigrazioni - Chiederemo una collocazione diversa che non preveda un’attesa esterna e che si attui un processo codificato, rapido e veloce per la concessione dei permessi, di modo da garantire una situazione di legalità".
AVS: "Ufficio inadeguato"
“All'Ufficio Immigrazione di Torino continuiamo ad assistere ad una situazione intollerabile per le persone straniere che, in attesa di ottenere un appuntamento per il rinnovo del permesso di soggiorno, sono costrette a mettersi in fila per ore, nell'ultimo periodo addirittura di notte, affrontando il freddo e perdendo intere giornate di lavoro e, per i minori, di scuola”, dichiarano Marco Grimaldi, vicecapogruppo alla Camera di AVS e le consigliere regionali Ravinale, Cera e Marro, presenti al presidio convocato questa mattina da CGIL, CISL e UIL di fronte all’Ufficio Immigrazione di corso Verona a Torino.
"Un sistema più efficiente è necessario ed è possibile. L'Ufficio di corso Verona è inadeguato e inagibile e la situazione va risolta anche trovando al più presto una collocazione più idonea dell'Ufficio stesso, ma il problema sarà risolto solo quando i permessi potranno essere richiesti e rilasciati nei tempi previsti dalla legge, non solo quando le code verranno spostate al caldo”, hanno concluso gli esponenti della sinistra.
PD: "Condizioni vergognose"
“Abbiamo partecipato al presidio organizzato dai sindacati in corso Verona perché è giusto continuare a denunciare le vergognose condizioni a cui sono costrette donne, spesso coi bambini, uomini e anche anziani per poter avere documenti a cui hanno diritto - è il commento di Gianna Pentenero presidente gruppo consiliare PD Regione Piemonte, Nadia Conticelli consigliera regionale PD e Andrea Giorgis parlamentare PD - Bene i gazebo di Regione, Protezione civile e Comune, bene la distribuzione del tè caldo ma un paese civile garantisce l’attuazione delle proprie leggi in ben altro modo. Anche l’annunciato cambio dei luoghi degli uffici non risolverà il problema se non si interviene sulla procedura e se non si dotano gli uffici del personale e degli strumenti necessari".