"Ci hanno detto circa dieci giorni fa che erano solo voci, invece dal primo febbraio 60 lavoratori somministrati saranno passati a una cooperativa". E' questo lo scenario che preoccupa i sindacati di Filctem e Nidil Torino, alla luce della situazione che si sta verificando presso lo stabilimento di Borgaro Torinese della Iblu, azienda specializzata in "soluzioni per la selezione e il riciclo degli imballaggi in plastica post-consumo", partecipata all'80% da Iren.
La stessa azienda ha stabilimenti anche a Vercelli e fuori Piemonte: San Giorgio di Nogaro (Udine), Costa di Rovigo, Cadelbosco di sopra (Reggio Emilia) e Scarlino (Grosseto). "A Borgaro - spiega Danilo Bonucci, segretario di Nidil Cgil -, sono circa 68 le persone in somministrazione che si occupano di suddividere i rifiuti prima che vengano destinati alla corretta differenziazione. Sono invece 28 i dipendenti diretti. Ma dal mese di febbraio ci è stato comunicato che il servizio sarà affidato a una cooperativa. Abbiamo avuto un incontro il 13 gennaio in cui ci era stato detto che erano solo voci e che non c'erano certezze. E invece adesso scopriamo che dalla prossima settimana la situazione è già definita".
In attesa di ulteriori chiarimenti (che dovranno in qualche modo interessare anche le quattro agenzie di lavoro interinale che somministrano gli operatori), Filctem e Nidil hanno indetto uno sciopero per la giornata del 29 gennaio, con relative assemblee con i lavoratori. "Al di là del destino lavorativo - conclude Bonucci - c'è anche un problema di diritti acquisiti che gli addetti hanno lavorato in tutto questo tempo e sui quali non abbiamo garanzie".