Straordinario intervento di trapianto di fegato in età pediatrica alle Molinette di Torino. La piccola ricevente, una torinese di appena 8 mesi, era nata con una grave malformazione congenita nota come atresia delle vie biliari, che aveva compromesso irrimediabilmente il suo fegato, portandola a uno stato critico di cirrosi epatica e insufficienza d’organo.
La storia clinica
La bambina era stata sottoposta a soli 2 mesi di vita a un intervento riparativo, ma senza successo. Inserita in lista d’attesa per un trapianto epatico a novembre 2024, la situazione si è aggravata rapidamente mentre la ricerca di un donatore compatibile è risultata infruttuosa. Il padre si era dichiarato disponibile a donare parte del suo fegato.
A soli tre giorni dall’intervento da vivente già programmato, il Centro Nazionale Trapianti ha individuato un donatore compatibile: un bambino di 5 mesi e 6 kg deceduto per una patologia congenita. Il trapianto, nonostante l’elevato rischio dovuto alle piccole dimensioni del donatore, è stato accettato dal professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianti Fegato.
L’intervento e il recupero
Il complesso intervento, durato 11 ore, è stato eseguito dall’équipe del professor Romagnoli con il supporto del Dipartimento di Anestesia. L’operazione è tecnicamente riuscita: il fegato trapiantato ha ripreso immediatamente a funzionare e la bambina è stata risvegliata e stabilizzata in tempi record. Attualmente è ricoverata presso il reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita per la riabilitazione.
"Eccellenza del Piemonte"
"L'eccellenza della sanità piemontese si conferma ancora una volta, soprattutto nel campo dei trapianti" ha dichiarato Federico Riboldi, assessore alla Sanità del Piemonte, lodando il gesto altruista dei genitori del piccolo donatore. Anche Beatrice Borghese ed Emanuele Ciotti, dirigenti della Città della Salute, hanno sottolineato l’importanza di interventi di questo calibro per offrire risposte concrete a situazioni cliniche così delicate.