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Cronaca | 25 gennaio 2025, 13:12

Torino saluta Luca Beatrice. Il ricordo dei figli: "Twin Peaks e la Juve. Hai lasciato un vuoto, ma tua eredità enorme"

Duomo gremito per il funerale. Il ministro Giuli: "Intellettuale profondo. Ha insegnato il piacere dell'intelligenza a tante persone"

Torino saluta Luca Beatrice. Il commosso ricordo dei figli

Torino saluta Luca Beatrice. Il commosso ricordo dei figli

Il Duomo di Torino gremito per l'ultimo saluto a Luca Beatrice. Questa mattina il mondo della cultura ha partecipato ai funerali del critico d'arte torinese, che si è spento negli scorsi giorni all'età di 63 anni. Seduto in prima fila - accanto al fratello Giulio, all'assessore alla Cultura Rosanna Purchia e alla famiglia - il ministro della Cultura Alessandro Giuli

La Juve

Sulla bara la sciarpa storica della Juve con l'anno di fondazione 1897: la squadra bianconera, una delle grandi passioni di Beatrice insieme alla moto, ha voluto esporre anche una corona di fiori ed il gonfalone. 

Personalità poliedrica 

Ex presidente del Circolo dei lettori di Torino e della Gam, Luca Beatrice era attualmente  presidente della Quadriennale di Roma 2025. "Una personalità poliedrica", come ha ricordato Don Silvio durante l'omelia, "e  impegnata nel mondo della cultura: l'autorità e persone presenti lo testimoniano, così come i suoi allievi". 

"Mi sono immaginato Luca - ha proseguito il prete - come Nicodemo, simbolo dell'uomo in ricerca, che si reca e parla con Gesù di notte. La notte qui è simbolo di una vita in ricerca, di qualcosa che va oltre e di un senso più profondo". 

Il ricordo dei figli

Il momento più toccante è stata la chiusura della cerimonia, dove i figli Stella, Giulia e Niccolò hanno preso la parola. "Mio padre - ha ricordato Stella - era poliedrico, mai banale. Una volta c'era un bambino che mi dava il tormento: lo invitò a casa a vedere la Juve e alla fine gli disse che gli avrebbe spezzato le gambette se non avesse smesso". Poi Twin Peaks, una grande passione per il calcio e su tutto la Juve. 

"Papà - ha aggiunto - avevi tanta energia: non hai mai avuto paura di essere te stesso. In ogni figlio hai lasciato la tua impronta: Niccolò ha la tua ironia e lo stadio era il vostro luogo, Giulia la tua precisione, Giovanni non ti ha avuto abbastanza ma attraverso lui abbiamo avuto la possibilità di rivederti vitale. Ogni tanto io ti facevo girare le scatole, ma usando le tue scuse la scampavo sempre. Papà ci hai lasciato un vuoto dentro, ma la tua eredità è enorme". 

A prendere poi la parola la figlia Giulia, che ha ricordato l'ultima chiacchierata con il padre circa un mese fa sul libro "Intermezzo".

"Papà - ha detto - detestava  Sally Rooney, o almeno così diceva: vorrei aver l'illusione di poter intavolare con lui un'ultima polemica, una delle cose che tenevano vive il nostro rapporto". Dal palco la ragazza ha poi letto un pezzo del volume, concludendo: "Quando ha attraversato la Dead Valley con la moto pensavo fossi immortale. Mi spiace che mio padre non abbia finito Intermezzo: avremmo litigato e dopo settimane mi avrebbe mandato un messaggio con scritto" il libro che mi hai consigliato mi è piaciuto". 

A prendere infine la parola Niccolò: "Le tue passioni sono diventate anche le mie: ora mi hai fatto crescere più fretta. Non ti preoccupare: ci penso io a tutte queste ragazze e portare Giovanni allo stadio". 

Ministro Giuli: "Non mi rassegno alla sua morte" 

A salire sul pulpito anche il Ministro alla Cultura Giuli, visibilmente commosso: "Non ho alcuna intenzione di rassegnarmi alla perdita di Luca Beatrice: c'è un senso per tutto, ma questo senso non lo trovo. Aveva un carattere straordinario, una forza d'animo e una grande strafottenza: era il migliore di noi peggiori". 

"Ha fatto - ha proseguito l'esponente del governo Meloni - un lavoro straordinario sempre: era un curatore, un ricercatore d'arte ed un intellettuale profondo che ha insegnato il piacere dell'intelligenza a tante persone" . Giuli ha poi ricordato una serata "indimenticabile" trascorsa insieme a Venezia, dove Beatrice e due suoi curatori come "tre Bravi manzoniani mi hanno portato ad una delle feste più assurde".

"Lo aspettavano grandi cose: l'unico modo di rassegnarsi alla sua perdita è amare come lui, vivere come lui e per lui".

Into my Arms

A chiudere i ricordi Michele Coppola, Direttore Generale delle Gallerie d'Italia. Saputo della morte di Beatrice, ha detto, "mi ostinavo a pensare non fosse vero. Mentre il telefono squillava e arrivavano i messaggi facevo finta di nulla: volevo essere da solo nel momento in cui iniziavo ad accettare la sua scomparsa". Alla fine nel Duomo hanno risuonato le note di "Into my Arms" di Nick Cave

I presenti 

Presenti in chiesa - tra gli altri - Enzo Ghigo (Presidente del Museo del Cinema), Elena Lowenthal (Direttrice del Circolo dei Lettori), Paolo Manera (Direttore Film Commission), l'assessore regionale Maurizio Marrone, Luigi Fassi (Direttore Artissima), l'avvocato Gianluca Ferrero presidente della Juve, Francesco Manacorda (Direttore del Castello di Rivoli) ed Evelina Christillin (Presidente Museo Egizio).

Cinzia Gatti

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