Nonostante siano trascorsi più di 30 anni dalla pubblicazione della legge che ha vietato l’utilizzo e la commercializzazione dell’amianto, questo potente cancerogeno continua tutt’oggi ad uccidere, purtroppo. Allo stesso modo, anche l’uranio impoverito contribuisce all’incremento del numero delle vittime nel settore delle Forze Armate, specialmente di coloro inviati in missioni di pace in territorio balcanico. Ed è stato proprio in onore di tutte le vittime del dovere e per chi ancora non ha ricevuto il riconoscimento da parte del Ministero della Difesa che si è tenuto l’ultimo convegno organizzato congiuntamente dall’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Accademia della Legalità, con il supporto del Centro Studi Diritto dei Lavori dell’Università di Bari. “Amianto e uranio: quale sicurezza sul lavoro per i nostri uomini in divisa?” è il titolo dell’ultima conferenza che si è tenuta nella Sala della Protomoteca nel Palazzo Senatorio del Campidoglio di Roma, il 20 gennaio scorso.
Nel settore delle Forze Armate, infatti, continua a salire il numero delle vittime a causa dell’esposizione ad amianto e uranio impoverito, nelle basi militari, provocate anche dalle esercitazioni nei poligoni, così come ad altri cancerogeni. Pertanto, è fondamentale promuovere un piano di prevenzione, così come si propone di fare l’Osservatorio Nazionale Amianto ormai da anni impegnato nella lotta contro queste fibre killer. È indispensabile evitare ulteriori future esposizioni all’asbesto, come alle altre sostanze tossico-nocive e cancerogene al fine di una maggiore tutela nei confronti della salute pubblica.
Su questi temi si sono susseguiti gli interventi protagonisti del convegno ONA svoltosi al Campidoglio, a Roma. Prezioso e chiarificatore su queste imponenti tematiche è stato il contributo reso in apertura e successivamente in chiusura della conferenza dall’Avv. Ezio Bonanni, cassazionista e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Allo stesso modo, anche l’intervento della Dott.ssa Paola Vegliantei, presidente dell’Accademia della Legalità, ha toccato i temi cardine della sicurezza sul lavoro degli uomini in divisa. Si sono susseguiti poi tra gli altri relatori anche: l’Avv. Guerrino Petillo, delegato dell’Ordine degli Avvocati di Roma e segretario del Sindacato Avvocati; il Prof. Gaetano Veneto del Centro Studi Diritto del Lavoro dell’Università di Bari; l’Avv. Emanuela Sborgia, penalista e la Dott.ssa Melissa Trombetta, una delle prime e poche criminologhe esperte in crimine ambientale sul territorio italiano, nonché collaboratrice ONA. Sono state poi rese importanti testimonianze, prima di tutto dal Tenente Sergio Cabigiosu, che ha ottenuto il riconoscimento di vittima del dovere con la recente sentenza del Tribunale di Verona ed è stato esposto a numerosi cancerogeni nel corso del periodo di servizio nell’Esercito Italiano. Ma anche da Tommaso Petini ed Emanuele Cecconi, entrambi orfani di vittime dell'amianto, nonché la testimonianza resa da Luigi Pacchiano, ex dipendente Marlane, anche lui vittima di cancerogeni.
Un’altra vittoria per l’Osservatorio Nazionale Amianto in campo giuridico
Il Tribunale di Taranto ha condannato il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno al riconoscimento dello status di vittima del dovere del M.llo Francesco Abbate, deceduto il 04.06.2020 a seguito dell’insorgenza di diverse infermità causate dall’esposizione ad amianto e altri agenti patogeni in Marina Militare.
Il militare era stato arruolato in data 21.08.1961 come allievo motorista navale ed è stato congedato il 01.09.2001. Si tratta di ben 40 anni di servizio in Marina Militare, con periodi trascorsi anche a bordo nave, in esposizione ad amianto ed altri cancerogeni, che hanno condotto la vittima verso il drammatico destino all’età di 75 anni.
Già dopo i primi esami diagnostici era emerso il complesso quadro clinico del M.llo Francesco Abbate, a cui ha fatto seguito il primo inoltro della domanda di riconoscimento di causa di servizio e di status di vittima del dovere, con esito negativo da parte del Ministero. Dopo l’ulteriore rigetto della domanda, questa volta predisposta dai suoi familiari in seguito al decesso della vittima, Luigi e Antonia Abbate, figli del militare, hanno deciso di rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto, ricevendo ampia tutela legale da parte dell’Avv. Ezio Bonanni, nonché presidente dell’associazione.
Dopo il deposito del ricorso giudiziario, nel novembre 2024 è stata resa nota la sentenza n. 2791/2024 del Tribunale di Taranto, ad oggi passata in giudicato, con la condanna congiunta del Ministero della Difesa e Ministero dell’Interno al riconoscimento del M.llo Francesco Abbate quale vittima del dovere e l’inserimento il suo nominativo nella graduatoria. Il tribunale ha altresì affermato il diritto dei superstiti alla speciale elargizione, all’assegno vitalizio e allo speciale assegno vitalizio, nella misura del 50% ciascuno, nonché agli altri benefici di legge, a decorrere dalla data della morte del loro congiunto. Un totale di circa 500 mila euro, considerando oltre la speciale elargizione di 285 mila euro, anche i ratei maturati dalla vittima e da entrambi gli orfani.
L’impegno dell’ONA a tutela delle vittime dei cancerogeni
L’ONA APS ha costituito un’equipe interdisciplinare formata da medici legali, criminologi e ulteriori figure professionali, al fine di supportare non solo l’azione legale in difesa delle vittime dell’amianto e degli altri cancerogeni, ma anche nell’ottica di ampliare la tutela della salute pubblica, evitando ulteriori esposizioni e conseguenti danni.
Il progetto e l’impegno dell’ONA continua su scala nazionale, anche in difesa delle Forze Armate. Sono tanti, infatti, gli uomini in divisa che hanno contratto patologie gravi, alcuni dei quali sono stati anche inviati in missioni di pace, specialmente in territorio balcanico. Non solo mesotelioma, ma anche ulteriori patologie asbesto correlate, che sono state cagionate dall’esposizione ad amianto, uranio impoverito e altri cancerogeni. È esemplare anche la storia del Col. del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni, che ha prestato servizio tra le file dell’Esercito Italiano e che oggi collabora attivamente con l’Osservatorio Nazionale Amianto, oltreché con l’Osservatorio Vittime del Dovere. Anche il M.llo Nicola Panei, componente del Direttivo Nazionale ONA, ha subito nel periodo di servizio in Aeronautica Militare una lunga esposizione ad amianto e altri agenti cancerogeni, che ha portato all’insorgenza dell’asbestosi. In tale contesto, risulta essenziale anche il ruolo svolto dall’Accademia della Legalità, presieduta da Paola Vegliantei, oltre a quello del Comitato del Ripristino della Festa del 4 Novembre, sotto la guida del Tenente Pasquale Trabucco. Nonché l’importante contributo che rende costantemente il Dott. Arturo Cianciosi, che coordina il settore medico dell’Osservatorio Nazionale Amianto, oltre ad essere tra i pionieri nella battaglia contro l’amianto in Italia a supporto dell’Avv. Ezio Bonanni.
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS, con lo sportello amianto, continua a sostenere tutte le vittime e i loro familiari attraverso la consulenza raggiungibile al numero verde gratuito 800 034 294.