Attualità | 22 gennaio 2025, 19:09

Beinasco dice no al 'raddoppio' del termovalorizzatore del Gerbido

Perplessità espresse dall'associazione Pro Natura, da Legambiente e dal sindaco Daniel Cannati: "Non sono stati rispettati gli accordi di programma presi anni fa"

Beinasco dice no al 'raddoppio' del termovalorizzatore del Gerbido

Beinasco dice no al 'raddoppio' del termovalorizzatore del Gerbido

Si parla con sempre maggiore insistenza, dopo il procedimento avviato dall’Autorità Rifiuti Piemonte, di un ampliamento del termovalorizzatore del Gerbido, con una quarta linea da 143.512 tonnellate all'anno.

Un secco no da parte di Pro Natura

L’investimento stimato sarebbe di circa 400 milioni di euro. Di fronte all'ipotesi di un ampliamento dell'impianto, che si trova nelle vicinanze dei Comuni di Beinasco e Grugliasco, alcune associazioni hanno subito espresso forti perplessità, ad iniziare da Pro Natura: "L’aumento di emissioni contrasta con i piani Europei per la massima riduzione possibile dei gas climalteranti e l’obiettivo della Città di Torino sottoscritto con il Climate City Contract per la neutralità climatica anticipata al 2030 anziché al 2050", sottolineano gli ambientalisti.

"Un inceneritore pensato oggi, entrerà in funzione, se va bene, oltre il 2030. Incenerire con o senza cogenerazione significa comunque considerare l’atmosfera come una “discarica” gratuita, la preoccupazione va alle scorie pesanti che sono dichiarate “inerti” e quindi “riciclate” come fossero sabbia e ghiaia", conclude Pro Natura, che aggiunge come anche i cittadini vedrebbero "sprecato il loro impegno a ridurre e differenziare profuso in questi anni di maggiore educazione ambientale”.

Legambiente: "Scelta paradossale"

"Parlare nel 2025 di nuovi inceneritori in una Regione che solo nel 2021 ha centrato gli obiettivi fissati per il 2012 ci sembra paradossale – ha dichiarato invece Alice De Marco, Presidente di Legambiente Piemonte – In una Regione che, come dimostrato dai dati, non ha mai voluto investire sulla riduzione, sul riuso, sulla raccolta differenziata e sul riciclo, fare investimenti sullo smaltimento è il segnale chiaro del fatto che si stia ancora ragionando esclusivamente in ottica lineare, più che abbracciare la filosofia dell’Economia Circolare richiesta dalla UE. Un eventuale nuovo impianto sarà una zavorra pesantissima allo sviluppo di una gestione dei rifiuti sostenibile realmente circolare, basata su modalità di raccolta efficaci ed efficienti, su una tassazione equa (tariffazione puntuale) e sulla massimizzazione del riciclo".

Cannati: "Beinasco fortemente contraria"

Ma dubbi sono stati espressi anche dal sindaco di Beinasco Daniel Cannati: "So bene che l’impianto è gestito con rigore, che le emissioni sono sotto controllo e che in questi anni abbiamo lavorato con attenzione accanto agli organi di controllo per un monitoraggio serio e costante della qualità dell’aria. Non posso però dimenticare il mancato rispetto degli accordi di programma presi undici anni fa: senza ripartire da qui al nostro territorio non si può chiedere di più".

"È necessario risolvere i nodi dello spostamento della Servizi Industriali (ora Greenthesis, ndr) e senza un piano della logistica che alleggerisca il traffico sul nostro territorio diventa impossibile anche solo discuterne - ha aggiunto il primo cittadino di Beinasco - E' da 20 anni che sento parlare di questi temi: spero di non trovarmi da solo nel mondo politico a combattere questa battaglia! Confido che i miei colleghi sindaci possano condividerla ed è questo il tema su cui lavorerò già a partire dai prossimi incontri".

Massimo De Marzi

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