Dopo il Blue Monday, il lunedì più triste dell’anno, arriva oggi la Giornata Mondiale dell’Abbraccio a risollevare il morale.
Gli abbracci fanno bene e c’è sempre bisogno di abbracciare: una persona, un cucciolo, un albero, un credo o un’idea… non importa, purché ci si possa stringere al petto, quando ci va!
Ideata dal reverendo Kevin Zaborney nel 1986 e celebrata per la prima volta a Clio, paesino nel Michigan (USA), l’Hugging Day si festeggia in tutto il mondo ogni 21 gennaio. L’obiettivo era quello di alleviare la nostalgia che spesso si prova al termine delle festività natalizie.
L’importanza dell’abbraccio è stata riconosciuta anche da Facebook, che, a partire dall’aprile 2020, ha aggiunto un’apposita reaction per consentire agli utenti di abbracciarsi virtualmente nel pieno della pandemia da Covid-19.
Regaliamo abbracci
Come si celebra la Giornata Mondiale dell’Abbraccio? Con un gesto semplice, ma incredibilmente potente: cingendo le braccia attorno a familiari, amici e dolce metà. Due cuori che battono all’unisono, almeno per qualche istante, proprio come canta Celentano nel brano L’emozione non ha voce: «Tra le mie braccia dormirai, serenamente, ed è importante questo sai, per sentirci pienamente noi».
Gli abbracci ci fanno sentire amati e meno soli
Non solo oggi. In realtà ogni giorno è quello giusto per donare un abbraccio a chi amiamo. C’è l’abbraccio materno, il primo che sperimentiamo nella nostra vita e che ci fa sentire sicuri e protetti. Ma c’è anche quello romantico, un contatto stretto e intimo, pelle a pelle, che può essere pure più intenso di un bacio.
«Tra le tue braccia non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare…», scriveva la poetessa Alda Merini. C’è poi quello consolatorio, in cui si mette un braccio intorno alle spalle dell’altro, rimanendo al suo fianco: un modo per trasmettere affetto, calore, vicinanza.
In questa giornata particolare diamo un abbraccio a chi è solo, a chi è ammalato, a chi è triste, a chi è demoralizzato, cerchiamo di comunicare amore e speranza. Non dimentichiamo infine di abbracciare i nostri amici animali e i tanto preziosi alberi!
L’abbraccio nella letteratura
Famoso l’abbraccio che ci presenta Dante Alighieri nella Divina Commedia quando incontra, nel canto II del Purgatorio, il suo amico Casella, musico e cantore. Questi si fa avanti verso di lui “con sì grande affetto” e Dante è mosso ricambiare, “a far lo somigliante”; tenta di abbracciarlo per ben tre volte, ma inutilmente. Il suo amico è un’ombra e le mani di Dante avvinte per ben tre volte, si richiudono sempre sul suo petto vanamente, “e tante mi tornai con esse al petto”. L’affetto di Dante, che vuole rivelarsi nell’abbraccio, viene deluso per aver dinanzi uno spirito, un’ombra inconsistente. A Dante non resta che ascoltare il canto dell’amico, per ricevere conforto e tentare di alleviare la fatica del viaggio. L’abbraccio si rivela così gesto del corpo, profondamente umano e non contemplato in quello che è il regno delle anime.
Il potere degli abbracci
Tanti studi hanno dimostrato che un abbraccio ha davvero effetti benefici nell’essere umano.
Oltre a migliorare la salute cardiaca, abbassando la pressione sanguigna, una coccola può aumentare i livelli di ossitocina e serotonina.
Un vero antistress, dunque, naturale e sempre gratis. Ma per essere efficace e far scaturire anche uno solo di questi benefici non basta un abbraccio qualunque. Minimo un abbraccio deve durare 20 secondi e, cosa molto importante, dev’essere un abbraccio sincero, perché «Quando abbracciamo qualcuno in modo sincero - dice lo scrittore Paulo Coelho - guadagniamo un giorno di vita».