Cronaca | 20 gennaio 2025, 14:38

Argo e Fiamma uccisi da un cacciatore: caso archiviato

Erano le sentinelle del rifugio Lago Verde di Prali. L’amarezza dei proprietari e della Lac

Argo e Fiamma

Argo e Fiamma

Li aveva scambiati per dei cinghiali e li aveva uccisi a fucilate. Era il 9 dicembre del 2023 e a distanza di poco più di un anno per la morte di Argo e Fiamma non ci saranno condanne. Il giudice ha archiviato il caso, accogliendo la proposta del Pm: manca la certezza dell’elemento soggettivo ovvero non c’è la prova che il cacciatore volesse uccidere i due animali.

Argo e Fiamma erano le due sentinelle del rifugio Lago Verde di Prali e quel sabato di fine 2023 erano a spasso con il padrone Maurizio Barale, gestore della struttura, nei boschi di Perrero, nella zona che da Villasecca Superiore porta a Bastia e alla Torre. Barale sente due colpi ravvicinati e va alla ricerca dei suoi animali. Trova solo Fiamma, colpita sulla parte posteriore, vicino alla spina dorsale. La corsa disperata verso la clinica veterinaria non le salverà la vita. Argo invece viene trovato già morto, dalla moglie e dalla figlia, era incastrato tra due alberi con una ferita mortale al petto.

I carabinieri nell’arco di pochi giorni trovano il cacciatore: un 50enne di San Germano Chisone, che dice di essersi sbagliato e averli “scambiati per cinghiali”.

Ed è proprio l’ipotesi dello sbaglio che ha fatto sì che non si arrivasse a una condanna. Una fine amara, per i proprietari e per la Lac (Lega Abolizione Caccia) di Pinerolo, che ha sostenuto e aiutato i gestori del Rifugio nella loro battaglia giudiziaria: “Un caso di eccezionale trasparenza, supportato da indagini meticolosissime, prove inconfutabili e persino dall'ammissione di responsabilità da parte del cacciatore autore degli spari – rimarca l’associazione, non nascondendo l’amarezza –. Ebbene, tutto questo non è bastato nemmeno a processare l'indagato, poiché il giudice ha disposto l'archiviazione del caso, peraltro facendo seguito alla richiesta di archiviazione già avanzata dal Pubblico ministero”. L’associazione ha anche contribuito all’atto di opposizione all’archiviazione, senza esito: “Resta l'amarezza di una giustizia che sentiamo negata, peraltro senza aver dato seguito ad un processo nel quale i fatti sarebbero stati analizzati e, riteniamo, dal quale sarebbe emersa la colpevolezza del cacciatore”.

Anche i gestori hanno dimostrato il loro dolore per la conclusione di questa vicenda, ringraziando sulla loro pagina Facebook tutte le persone che sono state loro vicine e annunciando di aver dato ieri l’ultimo saluto alle loro sentinelle: “Insieme ad Argo e Fiamma, oggi, seppelliamo anche la speranza di una giustizia riparatoria – scrivono –. Nonostante l'amarezza, la loro vicenda ci ha ricordato quanto sia importante vivere in armonia con la natura accogliendo, rispettando e difendendo ogni forma di vita”.

Marco Bertello

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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