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Cronaca | 17 gennaio 2025, 15:27

Perforazione dell'intestino durante un clistere, infermiera di Chivasso assolta: "Il fatto non costituisce reato"

La soddisfazione del sindacato Nursind che si era subito schierato a difesa della collega. L'avvocato Giovanni Anania: "Assoluzione con una formula più ampia, che ribalta la sentenza di primo grado"

Immagine di repertorio

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Accusata di aver creato lesioni ad una paziente durante un clistere, dopo quasi 6 anni si è concluso l'incubo per una infermiera dell'ospedale di Chivasso, che in primo grado era stata condannata dal tribunale di Ivrea.

"Il fatto non sussiste"

Ieri la Corte di Appello di Torino ha decretato che Giada Depalma, 34 anni, non è colpevole per quanto era successo il 17 marzo 2019. Un verdetto che ha ribaltato quello di primo grado: "Il fatto non costituisce reato", hanno sentenziato i giudici. Dopo che saranno state rese note le motivazioni della sentenza, la procura o la parte civile potrebbero anche ricorrere ed essere necessario un terzo grado di giudizio, ma intanto questa assoluzione rappresenta una vittoria per il sindacato Nursind, che si era subito schierato a difesa della collega infermiera.

L'avvocato Anania

"Le sentenze si appellano ma non si commentano", ha dichiarato l'avvocato Giovanni Anania, difensore della Depalma. "La prima sentenza, a mio parere, era fattala logicamente. L'infermiera non era punibile perché aveva semplicemente seguito la prassi", ha aggiunto il legale, ricordando come la sua assistita non aveva mai ricevuto contestazioni dall'ospedale, a riprova di una condotta regolare. 

Assoluzione a 6 anni dai fatti

"E' stata assolta con una formula più ampia che non la sola non punibilità", ha sottolineato l'avvocato Anania. E per l'infermiera è stato come uscire da un tunnel lungo 6 anni.

redazione

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