Nel dicembre 2024, la presidenza della Circoscrizione 3 della Città di Torino, insieme a Istituzioni, Sindacati e Associazioni, ha lanciato la “Rete Torinese per il superamento dei CPR”, per chiedere la chiusura dei Centri per il Rimpatrio e scongiurare la riapertura di quello di Torino.
Il CPR del nostro territorio, negli ultimi cinque anni di attività, è stato teatro di due decessi (Moussa Balde nel 2021 e Hossain Faisal nel 2019) ed è stato chiuso nel marzo 2023 a causa di danni strutturali provocati da numerose rivolte interne.
Nel tempo, i CPR si sono dimostrati inefficaci nella gestione dei flussi migratori di persone senza regolare permesso di soggiorno (solo il 48% dei trattenuti viene rimpatriato), oltre ad essere costosi, e dannosi per la salute fisica e mentale. Queste strutture rappresentano una violazione intollerabile dei principi di umanità, libertà e dignità delle persone migranti, e in contrasto con il diritto internazionale e la nostra Costituzione.
La Rete - promossa dalla Circoscrizione 3, dai sindacati confederali e da realtà dell’associazionismo - invita altre realtà a unirsi per superare definitivamente l’istituzione dei CPR.
Per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di vita dei trattenuti, la Rete organizza una seconda occasione di approfondimento aperto tutti, dalle ore 18.00 di giovedì 23 gennaio 2025, presso la Fabbrica delle “e” - Gruppo Abele - Corso Trapani 91/b Torino.
All’iniziativa seguirà una manifestazione presso la sede del CPR di Torino in Corso Brunelleschi, sabato 1 febbraio 2025 (seguiranno dettagli).
La Rete ha già chiesto e ottenuto dal Prefetto la convocazione urgente del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, inattivo da anni nonostante sia previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n 394 del 31 agosto 1999, organismo che ha il compito di monitorare la presenza degli stranieri e la capacità del territorio di assorbire i flussi migratori, rappresentando un luogo di partecipazione e confronto per affrontare le emergenze territoriali relative alla qualità dell’accoglienza, come la gestione dei flussi e i tempi di risposta degli uffici Immigrazione della Questura di Torino.