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Attualità | 16 gennaio 2025, 16:06

Cantiere bloccato e senza direttore tecnico: Torre Pellice comincia ad avere il tempo contato per finire il Cinema Trento

Del progetto da 3,4 milioni di euro sono stati realizzati “interventi per 90.000 euro”. Dallo stop per il ritrovamento di fibre di amianto nella pavimentazione tutto è rimasto fermo

Il cantiere fermo

Il cantiere fermo

Un nuovo direttore tecnico e un nuovo cronoprogramma degli interventi ma, più di tutto il resto, l’assicurazione che Csg Costruzioni – l’azienda di Chivasso a cui sono stati affidati i lavori – riesca a rispettare le tempistiche per non perdere i fondi del Pnrr. È questo ciò che sta aspettando il Comune di Torre Pellice che ha il tempo contato per veder rinascere il Cinema Trento e piazza Muston grazie al progetto da 3,4 milioni di euro finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il cantiere, infatti, si è fermato nell’estate e i lavori non sono più ripresi. “Al momento sono stati completati interventi per circa 90.000 euro, il grosso è ancora da fare” calcola la sindaca di Torre Pellice Maurizia Allisio.

I timori erano già iniziati durante la scorsa giunta, quando era sindaco Marco Cogno: “Ci fu un passaggio di proprietà della ditta che subito, in realtà, sembrava non avesse causato inconvenienti. Poi però il direttore tecnico si licenziò e stiamo ancora attendendo dall’azienda notizie sul sostituto”. Inoltre, nel frattempo, nella pavimentazione dell’ex Cinema è stata trovata della fibra di amianto, evento che ha provocato lo stop del cantiere: “L’azienda ci ha chiesto 300.000 euro in più per il corretto smaltimento dell’amianto ma questo non rappresenta un problema perché grazie al ribasso d’asta riusciamo a far fronte alla spesa”.

Tuttavia, il cantiere non è ripartito: “Abbiamo sollecitato la ditta affinché ci venga presentato il direttore tecnico e che venga concordato un nuovo cronoprogramma ma soprattutto abbiamo bisogno che ci confermi che è pronta a rispettare le tempistiche imposte dai bandi per il Pnrr”.

La chiusura dei lavori che in un primo momento era stata fissata per giugno/luglio 2025 e ora già slittata a ottobre/novembre 2025 e il Comune ha l’obbligo di collaudo entro il 30 giugno 2026.

“Nel caso manchino le garanzie del rispetto dei tempi dovremo rescindere al contratto” avverte Allisio.

Elisa Rollino

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