Cronaca | 15 gennaio 2025, 07:06

Pistole, munizioni, archi, frecce e giavellotti: era ai domiciliari a Falchera, ma nella sua stanza nascondeva un arsenale

Un uomo di 23 anni, durante un controllo dei carabinieri, è stato trovato in possesso di un'enorme quantità di armi. E' stato quindi portato in carcere

materiale sequestrato e disposto su un tavolo

Un 23enne agli arresti domiciliari aveva un intero arsenale nascosto in casa

Pistole, coltelli, munizioni. Addirittura un arco con le frecce, giavellotti e molto altro ancora. C'era di tutto in quella cameretta controllata dai carabinieri nelle scorse ore, nel quartiere Falchera. Ma non erano giocattoli, anzi: si trattava di un vero e proprio arsenale, custodito e nascosto da un uomo di 23 anni, torinese, arrestato per detenzione abusiva di armi e materiale esplodente.

Controlli mentre era ai domiciliari

I controlli risalgono alla giornata di lunedì, quando i militari sono entrati nella casa alla periferia di Torino. L'uomo si trovava già ai domiciliari per altri motivi e hanno iniziato la perquisizione dell'abitazione. Ed ecco che, all'interno di armati e cassetti, hanno trovato quello che rappresenta letteralmente un arsenale.

 

Un vero arsenale

Sono stati così trovati (e sequestrati) una pistola revolver calibro 38 con matricola abrasa, tre cartucce calibro 38, una pistola beretta calibro 7,65 millimetri con matricola abrasa, 28 coltelli a serramanico con lame di varie dimensioni, sei passamontagna, un arco con le frecce, due tirapugni in metallo, due giavellotti artigianali, due cerbottane con 50 dardi da 9 centimetri, un chilo di biglie metalliche, un kit di pulizia per le armi da sparo e ancora un chilodi zolfo, un chilo di nitrato di potassio e un chilo di carbone in polvere.

Il ventitreenne è stato quindi portato in carcere.

redazione

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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