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Cronaca | 15 gennaio 2025, 12:40

Aggressioni e buio nel Polo logistico Poste, i sindacati: "Serve più sicurezza e illuminazione"

Nel Centro Meccanizzato di via Reiss Romoli 600 dipendenti, a cui si aggiungono quelli in appalto

Nel Centro Meccanizzato di via Reiss Romoli 600 dipendenti, a cui si aggiungono quelli in appalto

Nel Centro Meccanizzato di via Reiss Romoli 600 dipendenti, a cui si aggiungono quelli in appalto

Prostituzione, spaccio di droga e aggressioni. E’ questo lo scenario di degrado con cui si trovano a fare i conti i lavoratori del Centro Meccanizzato delle Poste Italiane di via Reiss Romoli 44.Nel polo logistico di Basse di Stura, dove vengono smistate lettere, ma soprattutto i pacchi, sono presenti circa 600 dipendenti di cui 320 donne e 260 uomini.

Poca sicurezza e mancanza di illuminazione

I problemi che si trascinano da anni – ha spiegato Alberto Revel, Segretario Generale Slc Cgil Torino - sono due e sono già stati sollevati a Poste”. Il Centro è di fatto sempre operativo e funziona su cicli.  La zona è servita da bus fino a via Reiss Romoli, ma essendo il polo collocato in un interno non arriva nessun mezzo pubblico.

Un disagio – ha aggiunto il sindacalista - che si aggrava con il turno notturno, perché chi inizia alle 2 non può arrivare con il bus”. “C’è poi – proseguito  Revel – un  problema di sicurezza: manca l’illuminazione e negli anni sono avvenuti anche delle aggressioni”.

Altri servizi logistici

Ma in via Reiss Romoli 44, come ha chiarito Nunzia Mastropasqua della Slc Cgil Torino, non ci sono solo i lavoratori di Poste. “Sono presenti anche quelli dei servizi in appalto, altre duecento persone in più circa”. Altro problema, come ha spiegato Massimiliano La Fauci di Slc Cgil Piemonte, è che all’interno del polo logistico lavorano molti uomini e donne con difficoltà di deambulazione. “La politica occupazionale – ha spiegato - è strutturata in modo tale che chi non più idoneo a fare il postino viene spostato all’interno stabilimento”.

Le richieste

Le richieste avanzata quindi dal sindacato sono due: avere una fermata bus o comunque un potenziamento del passaggio dei mezzi pubblici verso il Centro Meccanizzato, oltre a nuovi lampioni. La commissione Trasporti, guidata dal presidente Tony Ledda, ha già fatto un sopralluogo in zona.

Una possibilità, come ha spiegato Dorotea Castiglione (M5S), è che il Comune faccia da tramite per aprire un dialogo tra Gtt e Poste. Il Gruppo usa ad esempio dei servizi di bus specifici per portare i dipendenti negli stabilimenti fuori orario. Più complessa invece la questione dell’illuminazione pubblica: l’area del Centro Meccanizzato appartiene a Poste, mentre la via di accesso circostante ad altri privati.

Il Comune quindi non può mettere i lampioni. “Per legge – hanno chiarito gli uffici – non possiamo intervenire sulla proprietà privata”.

Cinzia Gatti

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