Politica - 13 gennaio 2025, 19:07

La frase sessista in Sala Rossa di Viale fa infuriare le consigliere: "Tornate a fare le casalinghe"

L'uscita del capogruppo di +Europa e Radicali Italiani è stata accusata di misoginia e ha fatto sciogliere la seduta

Una frase sessista del consigliere Silvio Viale, capogruppo di +Europa e Radicali Italiani, ha creato tensioni in Sala Rossa e fatto terminare il Consiglio Comunale a causa delle proteste di molte consigliere della sua stessa maggioranza. Viale stava presentando la sua proposta di mozione "Sostegno alle proposte del gruppo di lavoro Donne Migranti della consulta femminile comunale" dopo che era appena stato approvato un documento molto simile, ma presentato successivamente, a prima firma della presidente della commissione Diritti e Pari Opportunità Elena Apollonio. Viale ha detto: "Votate contro, chi se ne frega, se l'aspetto personale supera la questione politica avete sbagliato lavoro, tornate nei vostri quartieri a fare le casalinghe", scatenando la reazione di molti consiglieri e soprattutto consigliere. "Mia moglie è orgogliosamente casalinga e non è un titolo di demerito" ha poi cercato di minimizzare, ma ormai la situazione si era scaldata e la vicepresidente Ludovica Cioria ha sospeso la seduta.

Alcune consigliere hanno iniziato ad allontanarsi dall'aula in segno di protesta, Apollonio in primis, e il capogruppo PD Claudio Cerrato ha chiesto di interrompere i lavori in seguito alle le ultime dichiarazioni "non rispettose del ruolo dei consiglieri comunali". Viale non è nuovo ad accuse di questo tipo da parte delle consigliere della sua stessa maggioranza, in particolare in seguito alle notizie della denuncia per molestie sessuali a suo carico di un anno fa da parte di quattro ragazze, dopo le quali le stesse Apollonio e Cioria avevano sottolineato i suoi atteggiamenti misogini e sessisti in Consiglio Comunale. La consigliera Pd Lorenza Patriarca aveva proposto un documento sul linguaggio consono da utilizzare durante gli incontri, e in autunno si parlava di crepe nella maggioranza di Lo Russo a causa dei suoi comportamenti definiti "imboscate".

"È un’uscita inaccettabile - ha commentato in seguito la vicepresidente Cioria - che come consigliere e consiglieri della Città di Torino rifiutiamo, condanniamo e per cui pretendiamo delle scuse pubbliche. Sentire nel 2025, in un’aula istituzionale, usare parole che mirano a delegittimare il lavoro e i ruoli delle donne, sia che facciano le consigliere nelle istituzioni sia che si occupino di lavori di cura familiare fuori dalle istituzioni, è gravissimo e dimostra che tentare di zittire le donne è una pratica ancora in voga. Allora è tempo che tutte e tutti coloro che sono contrari a questi atteggiamenti discriminatori facciano sentire la propria voce per ripristinare il rispetto e contrastare ogni forma di discriminazione di genere. Perché le donne, qualunque sia la loro scelta di vita, siano sempre viste, rispettate, e riconosciute".