Cultura e spettacoli - 12 gennaio 2025, 08:00

A Torino c'è la casa dove Piero Gobetti visse insieme alla consorte

Sapete dove si trova e qual è la sua attuale destinazione d'uso?

A Torino c'è la casa dove Piero Gobetti visse insieme alla consorte

La città di Torino, nel corso della sua lunga storia, può vantarsi di aver dato i natali a numerose figure celebri, in tutti i campi della cultura e del sapere. Tra questi, vi è il celebre antifascista, filosofo, giornalista, editore e traduttore Piero Gobetti.

Nato presso il capoluogo sabaudo il 19 giugno del 1901, a seguito degli studi classici conclusi con un anno di anticipo, partì volontario nella prima guerra mondiale. Al ritorno dal conflitto si iscrisse presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Torino, e fondò diverse riviste tra cui Energie Nove, La Rivoluzione liberale e Il Baretti.

Sposatosi con Ada Prospero Marchesini, acquistò l'appartamento sito in via Fabro 6, dove visse gli ultimi anni prima dell'esilio parigino. Quì nacque il figlio Paolo il 28 dicembre 1925.

Tra il 1943 ed il 1945, esso divenne uno dei principali punti di riferimento dell'antifascismo torinese, e una delle sedi clandestine del Partito d'Azione. A partire dal 1961 accoglie il Centro Studi Gobetti, su iniziativa della moglie Ada, del figlio Paolo, della nuora Carla e di alcuni amici di Piero, quali Giulio Einaudi, Franco Venturi, Felice Casorati e Alessandro Passerin d'Entreves.

Esso, pur nelle varie ristrutturazioni susseguitesi nel tempo, coerentemente coi cambiamenti culturali, storici e sociali, è una struttura polifunzionale che offre divulgazione culturale, promozione della lettura e formazione degli studenti, oltre a numerose altre attività quali seminari, corsi, musica e performance.

Accanto al civico che è stato prima abitazione e che tuttora è sede del centro intitolato al politico, nel febbraio del 1966, in occasione del quarantesimo anniversario della sua scomparsa, fu affissa una lapide, visibile ancora oggi.

Essa recita: "In questa casa visse Piero Gobetti gli ultimi anni della sua breve vita e da essa partì il 3 febbraio 1926 verso l'esilio e la morte ma in patria aveva lasciato un esempio inesorabile d'integra libertà per l'indomani e per sempre".

Federica De Castro