Sanità | 10 gennaio 2025, 14:40

Pene più severe per chi aggredisce i medici, Riboldi: "Nei pronto soccorso piemontesi attive anche telecamere"

L'assessore: "Nessuna giustificazione per chi aggredisce"

Pene più severe per chi aggredisce i medici, Riboldi: "Nei pronto soccorso piemontesi attive anche telecamere"

Il Piemonte plaude alla linea più dura del Governo contro chi aggredisce i sanitari. A fine 2024 l'esecutivo guidato dalla Premier Giorgia Meloni ha varato una norma che prevede l'arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l'arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti. Introdotto anche il reato di danneggiamento delle strutture sanitarie pubbliche. 

"Nessuna giustificazione per chi aggredisce" 

"Non c'è alcun tipo di giustificazione - ha commentato l'assessore alla Sanità Federico Riboldi - per chi aggredisce operatori sanitari che passano le proprie notti e giornate, spesso anche in situazioni a rischio, all'interno delle nostre strutture ospedaliere. Il Governo bene ha fatto ad inasprire le pene: mettere l'arresto differito per chi si macchia di crimini tanto efferati". 

Telecamere nei pronto 

Per garantire più sicurezza ai propri sanitari anche la Regione ha fatto la propria parte. Nei pronto soccorso sono infatti state collocate telecamere e pulsanti di allarme collegati alle forze dell'ordine. 


Un piano di videosorveglianza attiva, lo ha definito Riboldi, che "consente non sono di individuare a latere l'aggressore". Grazie all'intelligenza artificiale infatti le telecamere sono in grado di capire quando è in corso un'aggressione e di avvisare le centrali operative, saltando così tutto il processo di telefonata che l'operatore dovrebbe fare. 

"Un programma che verrà esteso a tutte le strutture sanitarie, per fare in modo che chi si macchia di questi delitti possa essere rapidamente individuato e fermato" ha concluso l'assessore. 

Cinzia Gatti

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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