Cronaca | 10 gennaio 2025, 10:35

Robin Hood colpisce anche a Torino: "Stop agli affitti brevi". Sabotati numerosi smart locker dei B&B

Gli attivisti: ""Solo nell’area tra Piazza Vittorio, Borgo Dora e San Salvario, si contano quasi 5000 AirBnb, senza tenere conto delle soluzioni di altro tipo (alberghi e bed and breakfast)"

Robin Hood colpisce anche a Torino: "Stop agli affitti brevi". Sabotati numerosi smart locker dei B&B

"Stop agli affitti brevi". Scrivono così gli attivisti anonimi della Banda di Robin Hood su uno striscione apparso nel centro di Roma questa notte. Dopo aver sabotato numerosi smart locker per i check-in automatici dei B&B in quasi tutti i municipi della capitale, questa notte Robin Hood ha colpito in tutta Italia, da Nord a Sud. Torino, Bologna, Reggio Emilia, Roma, Napoli, Catania e Palermo hanno risposto alla chiamata, e sabotato il sintomo di un modello turistico che alimenta le disuguaglianze, nega diritti e favorisce la speculazione

"L’emergenza casa è nazionale, e necessita soluzioni messe in campo dal governo. Gli effetti negativi del turismo non sono che una diramazione di un sistema che non garantisce il diritto alla casa ai suoi cittadini. Ministra Santanché saboteremo il vostro turismo fino a che non ci saranno risposte concrete al disagio che questo settore causa", scrivono gli attivisti.

 

"Anche Torino ha visto crescere esponenzialmente negli ultimi anni il numero di locazioni turistiche a fronte di un mercato degli alloggi in affitto già in crisi a causa dei fenomeni di gentrificazione che da tempo investono la città", insistono gli attivisti anonimi che hanno agito nel capoluogo piemontese. "Solo nell’area tra Piazza Vittorio, Borgo Dora e San Salvario, si contano quasi 5000 AirBnb, senza tenere conto delle soluzioni di altro tipo (alberghi e bed and breakfast). Nonostante i numeri siano ancora distanti dalle cifre apparentemente irreversibili di città come Firenze, Roma, Napoli e Venezia, l’impatto di questo modello di turismo insostenibile si innesta su un tessuto post-industriale che non è mai stato riconvertito per rendere servizi agli abitanti ma, anzi, ha favorito processi di speculazione e svendita delle aree dismesse. Noi ci opponiamo a questo schema di devastazione delle città che espelle soggettività già marginalizzate, vogliamo spazi urbani vivibili, respirabili e attraversabili da tutti".

Daniele Angi

Leggi tutte le notizie di MOTORI ›
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium