Sport - 10 gennaio 2025, 11:02

Universiadi 2025, cresce la febbre a Torino: la prima lezione è quella di storia, all’archivio di Stato [FOTO e VIDEO]

Inaugurata la mostra “Passion and sport through time” che ripercorre l’evento dalle origini a oggi

Universiadi 2025, cresce la febbre a Torino

In attesa dei Giochi veri e propri, si tagliano i nastri e si accendono i motori delle iniziative culturali che accompagnano le Universiadi 2025 di Torino. Come stamattina, presso l’archivio di Stato, per la mostra “Passion and sport through time” che inaugura il programma culturale.

Negli spazi storici del salotto della città ecco medaglie, ma anche fiaccole e bracieri delle edizioni passate. Un percorso tra le testimonianze: si parte dal braciere originale, simbolo delle prime edizioni delle Universiadi, per esplorare cimeli storici e medaglie che testimoniano il passato glorioso dell’evento. Il percorso culmina con l’evoluzione del design della Fiaccola, delle medaglie e del logo di Torino 2025, offrendo uno sguardo affascinante sull’innovazione e sulla tradizione. Il

progetto è stato realizzato grazie al prezioso contributo del CUS Torino, del Politecnico di Torino e dell’Accademia Albertina.

Non solo tifosi

“È un’occasione per portare i turisti e i tifosi anche al di fuori dei campi di gara - dice Alessandro Ciro Sciretti, presidente del Comitato organizzatore - soprattutto in un luogo così affascinante. Il grazie va a tutti, soprattutto ai volontari”.

Torino in vetrina

“Concentrare tutte le anime della città per un evento così è emozionante: dovremo dimostrare in questi giorni che siamo una città bella in cui vivere - aggiunge Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino -. Dobbiamo goderci questi giorni”.

Torino e la storia

“Questa è la storia di un successo e Torino è stata protagonista fin dal primo momento - dice il presidente mondiale Fisu, Leonz Eder - Tutto è iniziato con l’intuizione di Primo Nebiolo e l’Italia detiene il record di edizioni ospitate. Ma saremo partner dei successi anche i futuri”.

Massimiliano Sciullo e Francesco Capuano