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Viabilità e trasporti | 08 gennaio 2025, 11:17

Il rebus del parcheggio per chi lascia l'auto in corso Cairoli: è caccia alle macchinette per pagare

Nei posti al centro del viale non sono presenti parcometri e il percorso per i più vicini è molto lungo

Il rebus del parcheggio per chi lascia l'auto in corso Cairoli: è caccia alle macchinette per pagare

Pagare dopo aver lasciato l'auto in uno dei circa 15 posti auto al centro di corso Cairoli, in centro a Torino, è abbastanza complicato. Spesso si notano turisti perplessi che scrutano l'orizzonte alla ricerca delle macchinette non segnalate e, una volta individuate, si chiedono come poterci arrivare. Non ci sono infatti parcometri in quel tratto di strada, e quelli più vicini sono nel controviale, non facilissimo da raggiungere a causa dei binari del tram che separano il centro della strada dalle carreggiate laterali. Quel parcheggio - molto utilizzato soprattutto nei weekend e di sera per la sua vicinanza a piazza Vittorio, al Parco del Valentino e ai Murazzi e per il costo ridotto di 1,70 euro contro i 2,80 del resto del centro - è situato in un'isola tra i due sensi di marcia di corso Cairoli e Lungo Po Diaz e per questo è collegato soltanto da un attraversamento pedonale che porta sul marciapiede lato del fiume.

Quel tratto di strada è però sprovvisto di macchinette per il pagamento della sosta, visto che non ha parcheggi, e chi non ha la possibilità di pagare con uno dei metodi digitali proposti da GTT è costretto a fare il giro per raggiungere i parcometri di via Giolitti o via dei Mille, gli unici punti in cui è possibile attraversare i binari del tram e arrivare nel controviale di corso Cairoli. Da lì ovviamente è poi necessario fare il percorso inverso per tornare alla macchina. In molti, per risparmiare un po' di strada, attraversano il tratto in cui il Lungo Po si immette in corso Cairoli, dove però non c'è un attraversamento pedonale e la visibilità è ridotta a causa della curva, percorsa a velocità abbastanza elevate dalle auto. GTT fa bene a incentivare l'utilizzo di modalità di pagamento tramite smartphone, con app come SostAPP della stessa azienda di trasporti torinese e quindi senza tariffe aggiuntive o tramite le più utilizzate come EasyPark o Park Appy, ma dovrebbe comunque garantire la vicinanza dei parcometri per chi non sia in grado di pagare in modo digitale.

Francesco Capuano

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