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Economia e lavoro | 07 gennaio 2025, 17:09

Elkann nel cda di Meta, Calenda: "Non me ne può fregare di meno, venga in Parlamento per Stellantis"

Il leader di Azione severo nei confronti del numero uno di Exor. "Vogliamo un piano credibile per il Gruppo automobilistico". E ha aggiunto: "I successi del 2024? Li racconti agli operai di Mirafiori"

John Elkann interviene a un evento al Mauto

Calenda ha criticato le ultime esternazioni di John Elkann

L'anno nuovo non ha addolcito i rapporti tra Stellantis e il mondo della politica. In particolare se si tratta di Carlo Calenda, leader di Azione. A far discutere, questa volta, è la nomina di John Elkann (presidente di Exor e del Gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fca e Psa) all'interno del cda di Meta, l'azienda che controlla social network globali come Facebook o Instagram.

Alla corte di Zuckerberg

Il suo approdo alla corte di Zuckerberg non ha però generato grandi impressioni, da questa parte dell'oceano. "A John Elkann faccio i migliori auguri ma che sieda nel CdA di Meta non me ne può fregare di meno - ha commentato Calenda, uscendo da Montecitorio -. L'unica cosa che voglio è un piano credibile per Stellantis che in questo momento non c'è e soprattutto vorrei vedere Elkann in Parlamento a rispondere di quello che ha promesso, dei soldi che gli abbiamo dato e di quello che non sta facendo. Ho letto che ha dichiarato che il 2024 è stato un anno pieno di successi? Lo andasse a raccontare agli operai in cassa integrazione di Mirafiori o di Pomigliano". 

Un incontro che, rimandato in un primo tempo per lasciare spazio all'audizione di Jean Philippe Imparato (al momento al vertice di Stellantis in Europa), non potrà più slittare di molto.

Critiche anche sui social

Il riferimento è al messaggio divulgato proprio da Elkann nelle scorse ore, parlando dei risultati del 2024 e delle prospettive del 2025. E sui social, Calenda, aveva già detto la sua: "Come si fa a scrivere un’idiozia del genere mentre le fabbriche sono semichiuse, gli operai sono in cassa integrazione, le quote di mercato si sono ridotte e hai licenziato il ceo (Carlos Tavares, ndr). Trovatene presto uno nuovo perché se questo è il livello di analisi di Elkann siamo nei guai veri".

 

Massimiliano Sciullo

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