E' un mattone "contrastato" quello che caratterizza il mercato delle case a Torino. Lo dice l'ultima ricerca di Nomisma che, se da un lato mostra una crescita delle compravendite, dall'altro registra un calo anche piuttosto netto dei prezzi al metro quadro. Quasi da sfiorare l'1%.
“L’analisi del mercato immobiliare torinese nell’ultimo semestre restituisce segnali contrastanti nonostante l’avanzata delle compravendite residenziali - spiegano gli esperti -. I prezzi arretrano in maniera significativa. Come spesso accade, i valori hanno recepito con ritardo, rispetto all’attività transattiva, l’attenuazione della domanda interessata all’acquisto. Non stupisce, pertanto, il ridimensionamento dei prezzi se si pensa all’esuberanza che ha caratterizzato il mercato residenziale negli ultimi periodi”.
Comparto residenziale
Nella seconda parte dell’anno il mercato residenziale del capoluogo piemontese ha continuato a mostrare segnali di appannamento. Secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate, il calo delle compravendite è stato di circa il 6% su base annuale, con un ruolo importante interpretato ancora dai mutui. Chi acquista casa con l'aiuto della banca rappresenta il 65% della casistica. I prezzi al metro quadro, invece, scendono di -0,9%, sia per le abitazioni in ottimo stato sia per quelle usate. Segnali meno preoccupanti paiono provenire da tempi medi di vendita e dal divario tra pezzo richiesto ed effettivo. I tempi necessari per concludere una trattativa di vendita sono stabili (5 mesi in media per il nuovo e 4 mesi e mezzo o 5 mesi per le abitazioni usate). Lo sconto applicato sul prezzo inizialmente proposto scende di un punto percentuale rispetto allo scorso anno e tocca il 4,5% per le abitazioni in ottimo stato e il 12,5% al’11,5% per quelle usate, a riprova di un’offerta che pare restia a ridimensionare le proprie aspettative.
Per gli affitti, invece, i valori sono aumentati mediamente dell'1% su base semestrale. Si mantengono stabili a 1,7 mesi i tempi necessari per affittare un appartamento in ottime condizioni, mentre salgono lievemente (da 1,7 a 1,8 mesi) i tempi di locazione di un’abitazione usata. La buona performance del comparto locativo si riflette anche sui rendimenti da locazione, che in questa seconda parte dell’anno salgono dal 5,7% al 5,8%, posizionandosi al di sopra della media nazionale.
Comparto non residenziale
Momento più difficile è invece quello attraversato dal settore non residenziale, in particolare quello degli uffici: il calo è addirittura del 20% rispetto al primo semestre dell'anno passato. Calano anche i prezzi di compravendita su base semestrale (-1%), ma si allungano i tempi medi di vendita, che arrivano a 7 mesi e mezzo. Gli sconti applicati sfiorano il 15%.
Situazione simile (e non facile) quella degli immobili commerciali. Anche se sono aumentate le compravendite (+17%), gli altri indicatori registrano un arretramento: giù i valori al metro quadro, mentre restano sui 7 mesi e mezzo i tempi per chiudere l'affare.
Quale futuro?
Secondo gli esperti Nomisma, la flessione dei prezzi registrata nell’ultima parte dell’anno non prelude necessariamente ad una fase discendente del mercato, quanto piuttosto a un periodo di transizione in vista di un nuovo rilancio. Gli agenti immobiliari prevedono per il settore residenziale una stabilità del numero di transazioni e un rialzo dei prezzi. Continuano a rimanere ottimisti rispetto al mercato della locazione, per cui ci si aspetta un significativo aumento del numero di locazioni e un discreto incremento dei canoni di affitto.