Vigone ha due nuovi Cavalieri: il geometra Francesco Cerato e l’ex sindaco Giovanni Truccone. L’inserimento nell’Ordine al merito della Repubblica italiana riconosce il loro impegno professionale e pubblico.
Ad accompagnarli alla cerimonia di consegna, a Torino, il sindaco Fabio Cerato, figlio di Francesco, che ha vissuto un momento particolarmente commovente, perché sono stati insigniti il suo padre biologico e il suo padre politico.
“L’iter è iniziato 7-8 anni fa, avevo consegnato il mio curriculum e non ne ho più saputo nulla. Ricevere adesso l’onorificenza è stata per me una sorpresa e il coronamento del lavoro svolto” racconta Francesco Cerato, seduto nel suo studio di via Fiochetto, tra i faldoni. Ottant’anni, diplomato al Buniva di Pinerolo, ha ancora una passione forte per la sua professione: “Mi piace fare il geometra, continuo a divertirmi e mi tiene allegro”. Nella sua vita ha ricoperto numerosi incarichi all’interno del suo settore: da componente del consiglio del Collegio dei geometri di Torino e Provincia, dal 1994 al 2010, a segretario provinciale dello Snig (Sindacato nazionale italiano geometri), passando per la vicepresidenza nazionale della Geo.Val. Esperti (Geometri Valutatori Esperti), di cui è stato tra i soci fondatori, e il ruolo di delegato per la Provincia di Torino alla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri liberi Professionisti.
Anche in paese è stato attivo: più volte nel Consiglio di Amministrazione del ‘Centro Servizi Socio Assistenziali’, dal 1999 al 2003 ne è stato anche presidente.
Truccone, invece, ha 82 anni, ed è laureato in Economia e Commercio, continua le attività nello studio di contabilità e paghe, Celco, che gestisce in società, a cui unisce l’attività agricola. È stato sindaco del paese per tre mandati consecutivi: dal 1985 al 1999, con il terzo che era stato accorciato di un anno, per legge.
Il riconoscimento lo ha un po’ stupito: “Non l’ho cercato e non so se me lo merito. Però sono contento. Ma tutti mi salutano e mi continueranno a salutare come Giovanni, questo rimane”.